PARIGI, 21 APR – Niente commenti sulla corsa
all’Eliseo ma una chiara presa di posizione in favore
dell’Unione europea. E l’Italia è un Paese “magnifico”: a tre
giorni dal ballottaggio presidenziale tra Emmanuel Macron e
Marine Le Pen, il patron del gruppo LVMH, Bernard Arnault -l
primo uomo più ricco di Francia nonché terzo uomo più ricco al
mondo – preferisce non entrare nel merito dello scrutinio.
“Sulla politica preferirei non esprimermi, questo rischia di
oltrepassare il mio quadro di responsabilità ma ho un parere
molto preciso, che potete immaginare”, ha detto rispondendo
all’ANSA al termine dell’Assemblea degli azionisti a Parigi.
Alla domanda se fosse più o meno favorevole all’integrazione
europea, un processo promosso da Macron e invece osteggiato da
Le Pen, Arnault si è detto “europeista”. “Sono per l’Europa,
penso che l’Europa in quanto tale sia una prima entità economica
mondiale ed è dunque qualcosa di molto importante per ognuno dei
suoi Paesi membri”. Quanto all’Italia, in cui ha investito
tantissimo, “è un Paese magnifico, estremamente dinamico e nel
quale ho enorme piacere ad andare”. Presente in 80 Paesi, LVMH
contolla grandi brand del Made in Italy come Fendi, Bulgari e
Loro Piana. Nel 2021 ha realizzato risultati record e il primo
trimestre 2022 è cominciato con ricavi per 18 miliardi, in
aumento del 29%, malgrado la crisi legata al Covid e la guerra
in Ucraina. Performance di cui bisogna andare “fieri”, non solo
per i dividendi, ma anche per l’impronta economica del gruppo in
Francia”, ha puntualizzato Arnault, rivolgendosi agli azionisti
riuniti al Carrousel du Louvre. Tra impieghi diretti e
indiretti, i lavoratori che ruotano intorno al colosso
d’Oltralpe sono circa 140.000 soltanto in Francia. Quanto agli
introiti fiscali, LVMH rappresenta per lo Stato francese una
manna da 5,5 miliardi all’anno.