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Esplosione hotel Saratoga, sale ancora il bilancio delle vittime

 il presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel in un comunicato afferma che non si è trattato di un attentato

Di Redazione |

 E’ ulteriormente salito a 22 morti e oltre 50 feriti il bilancio dell’esplosione che ha semidistrutto lo storico Hotel Saratoga nel centro dell’Avana. E' quanto è emerso dall’ultimo bilancio provvisorio diffuso dalla tv statale cubana. I soccorritori sono al lavoro per cercare di raggiungere varie persone che sono rimaste intrappolate sotto le macerie, ha precisato l’emittente, aggiungendo che di almeno una donna si sa con certezza che è in vita. 

In attesa di una versione ufficiale definitiva sulle cause dello scoppio, il presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel ha fatto diramare un comunicato in cui afferma che «non è stata una bomba o un attentato, ma solo uno sfortunato incidente».  Il timore di un’operazione terroristica è dovuto al fatto che negli anni '90 sono avvenuti vari attentati nella capitale cubana. Nel luglio 1997 furono piazzati esplosivi negli hotel Capri e Nacional. In entrambi i casi vi furono danni materiali, e nel secondo albergo tre feriti.  Il 4 settembre dello stesso anno fu la volta degli hotel Chateau Miramar e Copacabana, e del complesso alberghiero Neptuno-Tritón di essere teatri di esplosioni. Nel Copacabana perse la vita il giovane imprenditore genovese Fabio Di Celmo di 32 anni.  La notte di quel giorno, infine, un ordigno esplosivo saltò in aria anche nel ristorante la Bodeguita del Medio, ferendo lievemente tre persone.

 
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