Elezioni Usa: Biden vede la Presidenza, ma Trump non accetta la sconfitta

Di Redazione / 06 Novembre 2020

Sempre più vicina la fatidica quota 270 quota elettori per Joe Biden (che potrebbe raggiungere alla fine anche quota 306. Da stamane infatti il candidato democratico alla Presidenza Usa è passato in vantaggio sia in Georgia che in Pennsylvania e mantiene il vantaggio anche se di misura in Arizona e Nevada. Ma negli Usa si rischia la paralisi istituzionale perché Donald Trump, il presidente uscente, denuncia ancora brogli elettorali (ma come sottolineano i media Usa senza portare alcuna prova concreta) e in conversazioni con alleati negli ultimi giorni ha rivelato che non ha alcuna intenzione di concedere la vittoria a Joe Biden. Nello staff della Casa Bianca c’è però qualche crepa e molti sarebbero sul punto di smarcarsi dalla posizione incendiaria di Trump. Secondo quanto rende conto Cnn citando fonti vicine al Presidente, potrebbe essere Jared Kushner, o la figlia Ivanka, a parlare a Trump e convincerlo a fare un passo indietro.

Gli stessi ricorsi annunciato dal tycoon “sono mosse disperate” come spiegano molti avvocati storicamente vicini al partito repubblicano, compresi quelli che fecero vincere George Bush contro Al Gore nel 2000, quando si ricontarono i voti in Florida.
“Allora era completamente diverso da oggi, perché fondamentalmente ora non c’è nessun problema. Nessuno, compresi molti repubblicani, pensa ci sia un problema”, ha commentato Barry Richard, che difese le istanze di Bush in Florida nel 2000. “Non c’è nessun problema riguardo alle schede o qualche sorta di frode. E una vicenda costruita. Sono mosse disperate di una persona che considera lo scontro giudiziario come uno strumento di business. Non penso che nessuno di questi ricorsi porterà da qualche parte”.

“Servono delle violazioni legali per fare un ricorso”, commenta seccamente Don McGahn, che Bush nominò membro della Commissione elettorale federale nel 2008 ed è stato consigliere legale della Casa Bianca con Trump.

Ma nel frattempo negli Usa si prende atto del risultato quasi acquisito. Lo spazio aereo in corrispondenza della casa di Joe Biden a Wilmington nel Delaware ad esempio, è ora “spazio aereo di difesa nazionale”. Nel raggio di un miglio dalla casa, è in vigore una no-flight zone. La Federal Aviation Administrazion ha pubblicato le limitazioni provvisorie già mercoledì, il giorno dopo l’Election Day, limitazioni che rimarranno in vigore fino a mercoledì prossimo. L’avviso è stato distribuito ai piloti. Limitato anche lo spazio aereo sul vicino Chase Center, dove si trova il palco per il possibile discorso della vittoria di Biden.

Discorso alla nazione che dovrebbe avvenire in giornata secondo quanto riferisce la Cnn, che ha spiegato come il presidente eletto annuncerà i primi passi della transizione verso la Casa Bianca, dove è previsto che si insedi il 20 gennaio. Una fonte a conoscenza dei piani ha fatto sapere che non c’è alcuna intenzione di aspettare l’esito delle azioni legali intentate dalla campagna del presidente Donald Trump contro il conteggio dei voti in alcuni stati.

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