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Cresce la rabbia a Mosca, “Putin rischia il golpe”

Un colpo di stato potrebbe essere architettato da quegli 007 che lo stesso Putin guidò all’inizio della sua ascesa, alla fine degli anni '90

Di Redazione |

La caccia alle streghe per stanare e punire «la feccia e i traditori» rischia di diventare un boomerang per Vladimir Putin. Non è un mistero ormai che a Mosca cresca di ora in ora l’insofferenza tra gli oligarchi, colpiti duramente dalle sanzioni occidentali, ma anche tra i vertici militari e dell’intelligence, finiti nel mirino con l’accusa di aver sottovalutato la resistenza ucraina. E più montano i malumori di fronte al pasticcio della guerra, più aumentano i rischi di un’azione di forza per tentare di rovesciare il potere dello zar. Un colpo di stato che potrebbe essere architettato da quegli 007 che lo stesso Putin guidò all’inizio della sua ascesa, alla fine degli anni '90. 

Ad alimentare lo scenario di un possibile golpe le rivelazioni di un noto dissidente in esilio, Vladimir Osechkin, in cima alla lista nera dei ricercati di Mosca. Fondatore del progetto Gulagu.net, l’attivista da anni si batte per la difesa dei diritti umani violati dal regime putiniano. Ora ha pubblicato online le lettere inviategli da un anonimo agente dell’intelligence russa. Pagine che raccontano il caos che in questi giorni regna attorno al Cremlino e la rabbia che monta nei confronti di un presidente ostinato nel portare avanti un conflitto destinato inevitabilmente a riportare la Russia indietro di decenni. Non solo: ci sarebbe già in qualche cassetto un vero e proprio piano per deporre Putin e, se necessario, assassinarlo. Un piano architettato nelle stanze segrete del palazzo della Lubjanka dove oggi si trova il quartier generale del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (Fsb), l'agenzia di intelligence nata dalla ceneri del Kgb. E guidata da quell'Aleksandr Bortnikov che diverse fonti vicine al Cremlino danno per caduto in disgrazia nelle ultime settimane. Ma che nel caso di un golpe viene indicato come il possibile successore del presidente in carica. 

Ad appoggiare il colpo di mano molti di quegli oligarchi che stanno perdendo tutto a causa della guerra e che non vogliono assolutamente che l’orologio della storia torni indietro, all’era sovietica. «Questi non possono più andare in vacanza nelle loro ville in Italia e portare i loro bambini al Disneyland di Parigi», afferma Osechkin in un’intervista rilasciata al Times di Londra dalla sua residenza in Francia. "Per 20 anni – aggiunge – Putin ha creato stabilità in Russia. Ufficiali dell’Fsb, poliziotti, pubblici ministeri e le persone all’interno del sistema hanno potuto vivere una bella vita. Ma ora è tutto finito, e tutti loro riconoscono che questa guerra è una catastrofe per l’economia, per l’umanità. Ecco perché ogni settimana e ogni mese in cui questa guerra continua, aumenta la possibilità di una ribellione da parte dei servizi di sicurezza». 

Intanto resta avvolta nel mistero la fine di Serghei Shoigu, oramai sparito da giorni a dispetto del suo ruolo di ministro della Difesa a capo delle forze russe impegnate in Ucraina. Impossibile capire se sia rimasto coinvolto nelle purghe dello zar. Il Cremlino, di fronte alle domande, ha tentato di dissipare ogni giallo, spiegando come per il generale «non sia il momento appropriato per svolgere attività mediatiche» e assicurando come il ministro abbia partecipato a un incontro dei rappresentanti del Consiglio di sicurezza di Mosca con il presidente Putin. Ma da Washington parlano di innumerevoli tentativi caduti nel vuoto di contattare sia lui sia il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov, anch’egli apparentemente irraggiungibile. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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