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Coronavirus, Macron: «Siamo in guerra»
PARIGI – Francesi blindati in casa, «siamo in guerra» ha ripetuto per sette volte nel suo discorso alla nazione il presidente Emmanuel Macron per annunciare provvedimenti senza precedenti di fronte al «nemico invisibile” del coronavirus. Macron ha chiesto ai francesi di cambiare finalmente atteggiamento e di essere «uniti e solidali». In cambio, ha rinviato l’applicazione della riforma che gli sta più a cuore, quella delle pensioni, il ballottaggio delle elezioni e promesso che nessuna impresa sarà lasciata fallire. Un discorso «da condottiero», hanno commentato gli analisti riuniti nei principali studi televisivi, in cui Macron ha rimproverato tutti quelli che nei giorni scorsi non hanno osservato le regole e invece di restare in casa come aveva chiesto «sono andati nei giardini, nei parchi, sulle rive dei fiumi». L’attesa misura di confinamento è arrivata nei principi, ma per conoscere i dettagli del decreto bisognerà attendere qualche ora. Macron ha detto che «bisognerà limitare da domani e per almeno 15 giorni gli spostamenti», uscire soltanto per «fare la spesa, andare a lavorare in assenza del telelavoro, per motivi medici, fare attività sportiva, ma senza incontrare altre persone». Ha parlato anche di «sanzioni» per chi contravviene ma è difficile al momento immaginare quali possano essere e con quale misura applicativa. «Cari cittadini – ha detto poi con toni solenni il presidente – la Francia vive un momento difficilissimo, nessuno può prevederne precisamente la durata. Con regolarità mi rivolgerò a voi e ogni volta vi dirò la verità sull’evoluzione. Vi chiedo di non cedere né alla paura, né al panico. Vinceremo». Molte le misure annunciate, misure inedite nella storia della Francia: «Nessun francese sarà lasciato senza risorse: rinvieremo le imposte, sosterremo i mutui bancari, ci sarà una garanzia dello Stato fino a 300 miliardi per i debiti delle imprese con le banche». Da domani «saranno sospese le bollette dell’elettricità, del gas e il pagamento degli affitti». Poi l’impegno dell’esercito negli ospedali, in particolare con la costruzione di un ospedale da campo in uno dei cluster più difficili da gestire, quello dell’Alsazia. Arriveranno milioni di maschere e saranno «riservate agli ospedali e ai 25 dipartimenti più colpiti da domani, poi nel resto del territorio». «Sempre da domani – ha continuato – i taxi e gli hotel potranno essere mobilitati per il personale sanitario». Le prime reazioni sono state di plauso per un discorso che ha smorzato molte tensioni, annunciando un provvedimento di grave limitazione dei movimenti senza mai però pronunciare la parola “confinamento». Gli ultimi giorni, con le immagini dei francesi sdraiati fino a ieri sui prati o affollati nei boulevard, hanno dimostrato che nel Paese c’è leggerezza e allergia a ogni misura coercitiva. Ma l’emergenza e il consiglio del comitato di scienziati che consigliano il presidente hanno spinto a fare un passo in più. Il dettaglio delle sanzioni e delle misure contenute nell’imminente decreto del governo dirà in che misura gli annunci di Macron assomigliano a quello che in giornata era stato annunciato come «una quarantena all’italiana».