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Con Biden l’America volta pagina: «La democrazia ha vinto»

Di Claudio Salvalaggio |

WASHINGTON – Joe Biden giura sulla vecchia bibbia di famiglia promettendo di essere «il presidente di tutti gli americani» e lanciando un appello all’unità per affrontare sfide senza precedenti come il Covid, la recessione economica, la crisi climatica, le ineguaglianze, il razzismo ma anche «l’attacco alla democrazia e alla verità». Un discorso appassionato e senza retorica di 21 minuti con cui l’America volta finalmente pagina sotto un cielo azzurro davanti a solo mille invitati a causa della pandemia, in una città blindata da 25 mila uomini della guarda nazionale contro la minaccia di proteste armate che non si sono materializzate e con un Mall invaso da migliaia di bandiere a stelle e strisce ad evocare la folla mancata.

«Questo è il giorno dell’America, della democrazia, un giorno di storia e speranza», ha esordito il 46esimo presidente degli Stati Uniti, dopo che Lady Gaga ha intonato l’inno nazionale e Jennifer Lopez ha cantato ‘This land is your land’. Poco prima aveva giurato anche Kamala Harris, prima vicepresidente donna e di colore, applaudita dagli Obama, dai Clinton, dai Bush ma anche da Mike Pence che ha voltato le spalle a Donald Trump.

«La democrazia è fragile ma ha prevalso», ha sottolineato Biden parlando sulla gradinata di Capitol Hill, due settimane dopo l’assalto dei fan di The Donald per ribaltare il risultato delle elezioni. «Pensavano di poterci cacciare da questo suolo sacro, non è successo, non succederà né oggi né domani né mai», ha scandito. «Sconfiggeremo l’estremismo politico, il suprematismo bianco, il terrorismo domestico», ha promesso, invitando a respingere la cultura in cui i fatti sono manipolati e anche inventati». Un chiaro riferimento a Trump, anche se non lo ha mai citato direttamente.

Ma lo spettro del suo predecessore è aleggiato anche quando ha chiesto a tutti gli americani di superare le divisioni e di “mettere fine a questa guerra incivile”: «Questo è il nostro momento storico di crisi e sfida, l’unità è la strada da seguire», ha spiegato.

«Tutta la mia anima sarà rivolta a questo: riunire l’America, unire la nostra gente, la nostra nazione», ha assicurato, anche per combattere la pandemia, che ha voluto ricordare chiedendo un minuto di silenzio per le oltre 400 vittime americane.

«Il mondo ci guarda. Ripareremo le nostre alleanze», è stato invece l’unico passaggio internazionale, mentre i grandi del pianeta si congratulavano con lui auspicando l’avvio di una nuova stagione di collaborazione e distensione dopo il caos seminato da Trump.

Biden ha iniziato l’inauguration day con il tweet «è un nuovo giorno in America». «E’ il tuo momento», gli ha risposto Barack Obama congratulandosi con l’amico Joe. Quindi con la moglie Jill ha lasciato la Blair House di primo mattino per partecipare insieme a Harris e suo marito ad una messa bipartisan nella cattedrale di San Matteo insieme ai leader del Congresso, mentre Donald Trump e Melania lasciavano per l’ultima volta la Casa Bianca a bordo dell’elicottero Marine One. Un messaggio di riconciliazione subito raccolto da 17 nuovi deputati repubblicani, che in una lettera gli hanno promesso collaborazione al Congresso, come pure il leader dei senatori del Grand Old Party Mitch McConnell dopo aver condannato Trump per aver provocato l’assalto al Congresso con le sue bugie.

Dopo la cerimonia di giuramento le due nuove coppie presidenziali hanno passato in rassegna le truppe e reso omaggio alla tomba del milite ignoto al cimitero di Arlington. Quindi il primo ingresso alla Casa Bianca, accolti dal maggiordomo capo, ultimo sgarbo del presidente uscente. Nell’ufficio Ovale poi Biden ha firmato una quindicina di ordini esecutivi per ribaltare l’eredità più controversa del suo predecessore e girare pagina, prima di partecipare in serata allo show televisivo condotto da Tom Hanks e suggellare la giornata apparendo con la first lady sulla Blue Room Balcony della Casa Bianca.

Nel suo “Day One blitz” il neo presidente ha rottamato molte delle decisioni di Trump, il resto lo farà nei primi dieci giorni: il rientro nell’accordo di Parigi sul clima, il ritorno all’accordo sul nucleare iraniano, la rinnovata adesione all’Oms, la revoca del ‘muslim ban’, lo stop al muro col Messico e alle esecuzioni federali, il blocco dell’oleodotto Keystone, la revoca del bando dei transgender nell’esercito, la moratoria degli sfratti, dei fallimenti e del pagamento dei debiti per l’università. E l’invio al Congresso di una coraggiosa proposta di legge per dare cittadinanza a dreamer e clandestini. Per combattere la pandemia invece ha creato una task force che risponde direttamente al presidente, ha imposto l’obbligo delle mascherine negli edifici federali e ordinato il rafforzamento della campagna di vaccinazioni. In attesa di un ulteriore pacchetto di aiuti da 1.900 miliardi di dollari che dovrà approvare il Congresso.

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