PECHINO, 23 OTT – Il nuovo Politburo eletto dal XX Comitato centrale del Partito comunista cinese è tutto maschile: per la prima volta in 25 anni, non ci sono ‘compagne’ a farne parte. L’organismo, che è uno di vertice del Pcc, aveva in quello precedente la vicepremier Sun Chunlan, ritiratasi ora per limiti d’età, inviata negli ultimi anni a gestire sul campo le crisi legate alla pandemia del Covid-19. Tutti i 25 membri del Politburo, inoltre, sono di etnia Han, quella maggioritaria nel Paese, sfiorando il 90% in base all’ultimo censimento del 2020. Tra i nuovi componenti, figura Wang Yi, il ministro degli Esteri che ha fatto il suo ingresso malgrado abbia 69 anni, oltre il limite tradizionale a quota 67 per poter avere incarichi pubblici. Wang sostituirà Yang Jiechi, non rieletto nel Comitato centrale e ultrasettantenne, salendo così alla guida della diplomazia del partito. Negli ultimi mesi i diplomatici asiatici gli hanno affibbiato il soprannome di ‘Cao cao’, il nome di un celebre statista cinese, in onore delle sue abilità diplomatiche e portavoce nel mondo del presidente Xi Jinping. La sua designazione è un indicatore della continuità della politica estera. Infine, Hu Chunhua, già nel Politburo uscente, non è stato confermato in quello attuale. Hu, 59 anni, è forse l’ultimo rappresentante di peso della Lega della gioventù comunista, di cui l’ex presidente Hu Jintao era il punto di riferimento. Era considerato alla vigilia un possibile candidato per il Comitato permanente del Politburo, ma con la sua esclusione Xi ha eliminato qualsiasi opposizione interna.