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Chi è Tommaso Buti, l’imprenditore italiano graziato da Trump
NEW YORK – C’è anche un italiano tra i beneficiari della raffica di provvedimenti di grazia e commutazione della pena (143 in tutto) firmati da Donald Trump prima di lasciare la Casa Bianca. L’indulgenza presidenziale, che la consuetudine e la legge conferiscono al Comandante in Capo come ultimo atto del proprio mandato, è stata concessa, tra gli altri, all’imprenditore fiorentino Tommaso Buti.
Il suo nome compare nell’elenco diffuso da Pennsylvania Avenue, dove si sottolinea che Buti «oltre 20 anni fa è stato accusato di frode finanziaria per una catena di ristoranti, ma non è stato condannato negli Stati Uniti». «Trump ha concesso la piena grazia a Buti, cittadino italiano e rispettato uomo d’affari – si legge ancora – È il Chief Operating Officer di una grande azienda italiana e ha avviato un’iniziativa di beneficenza di successo per raccogliere fondi per l’Unicef». L’inchiesta aperta su di lui negli Usa riguarda la presunta frode in merito alla bancarotta della catena di ristoranti “Fashion Cafe”.
Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l’uomo d’affari ha ringraziato il tycoon. «Il provvedimento del presidente americano riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l’imprenditore è stato già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007». «La grazia che gli è stata concessa – continua il legale in una nota – lo libera dall’ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato».
Per Buti, 54 anni, rimangono però i guai con la giustizia italiana: a maggio il tribunale di Firenze lo ha condannato a cinque anni e dieci mesi per bancarotta fraudolenta della società Sfere, impresa collegata all’azienda di orologeria che portava il suo stesso nome. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA