Mosca cambia strategia, puntando ora al controllo del Donbass e ad una exit strategy. Vladimir Putin starebbe pensando al 9 maggio, per dire "missione compiuta" nel giorno delle celebrazioni della Liberazione dai nazisti. Intanto cerca di portare rinforzi in Ucraina attingendo alle sue truppe in Georgia. Secondo il presidente ucraino Zelensky, peraltro, i russi finora hanno perso 16mila soldati. E mentre secondo gli Usa i mercenari russi con esperienza in Siria e Libia si apprestano ad assumere un ruolo più attivo nella nuova priorità, ovvero combattere nell’est del Paese (Wagner Group, forza militare privata legata a Putin, dovrebbe triplicare a oltre mille combattenti dai 300 di un mese fa), si apprende che Hezbollah ha accettato di inviare 800 suoi combattenti, ai quali sono stati promessi 1.500 dollari al mese.
Ma è assedio continuo alle città, con sirene d’allarme anche nella capitale. E lo scontro è continuo: forze russe hanno preso il controllo di Slavutych, cittadina a pochi chilometri da Chernobyl, mentre truppe di Mosca hanno cercato di arrivare a Odessa dal mare e di sbarcare un gruppo di sabotaggio e ricognizione che tuttavia è stato respinto. Secondo la Difesa britannica, comunque, i russi non si impegnano in operazioni di fanteria urbana, preferendo l’uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria. Bombardamenti con missili da crociera o ad alta precisione che tuttavia Mosca afferma di aver indirizzato su siti militari ucraini, 117 nelle ultime 24 ore, incluso un sistema di difesa missilistico S-300.
Proseguono parallelamente i tentativi di evacuare i civili dall’orrore della guerra. Dieci corridoi umanitari oggi per far uscire le persone da quattro città della provincia di Kiev e sei da quella di Lugansk. I rifugiati di Mariupol – città per la quale la Francia vuole programmare un’operazione umanitaria insieme con la Turchia e la Grecia – dovrebbero dirigersi fuori con propri veicoli, poiché i russi non lasciano passare gli autobus attraverso i loro posti di blocco. Fallito però stamani un primo tentativo di evacuare un gruppo di donne e bambini da Kherson. Era stato organizzato dall’Osce ma, a quanto raccontano fonti locali, il convoglio umanitario – diretto a Odessa – è stato costretto a tornare indietro dal sorvolamento di un bombardiere russo e da alcuni spari lungo la strada. Bambini che la guerra continua a mietere: secondo Kiev è salito a 136 il bilancio di quelli uccisi dall’inizio dell’invasione russa. Circa 200 quelli feriti. E l’Unicef informa che più della metà dei minori ucraini sono sfollati, e più di 450mila piccoli hanno bisogno di assistenza alimentare.
Di fronte alla tragedia del suo popolo, il presidente ucraino Zelensky – che secondo il New York Post potrebbe fare un’ apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar – torna a tuonare contro Mosca, accusandola di alimentare la corsa agli armamenti nucleari, e in videomessaggio con il Forum di Doha chiede al Qatar di aumentare produzione di gas, per contrastare le minacce russe di usare l’energia come un’arma. Su questo fronte, alla fine di una lunga giornata di lavori, ieri al Consiglio Ue l’accordo è arrivato: i Paesi dell’ Unione procederanno all’acquisto congiunto di gas per spuntare condizioni migliori. Parallelamente, si procederà a ricostituire le scorte anche comuni. Resta invece in sospeso il tema del tetto ai prezzi. Il Consiglio Ue ha dato mandato alla Commissione di studiare tutte le opzioni già sul tavolo e di arrivare a nuove proposte a maggio prossimo. A Roma, intanto, il piano per la diversificazione delle fonti sarà pronto in un paio di settimane.
Sul fronte degli aiuti a Kiev, il presidente Usa Joe Biden vede a Varsavia i ministri ucraini degli Esteri e della Difesa e il suo segretario di Stato Blinken assicura via Twitter l'impegno «a continuare a sostenere l’Ucraina a soddisfare le sue necessità umanitarie, di sicurezza ed economiche».