SAN PAOLO, 27 OTT – Poco più di 30 milioni di brasiliani sui 34 aventi diritto hanno votato al secondo turno per eleggere i sindaci delle 51 città sopra i 200 mila abitanti. Se il primo turno del 6 ottobre aveva visto un rafforzamento della destra rappresentata dall’ex presidente Jair Bolsonaro, al ballottaggio ad affermarsi è stato il cosiddetto “Cenrão”, ovvero il “Grande centro”. Nove infatti le città conquistate dal Partito social democratico il Psd di orientamento centrista e da non confondersi con il Partito della social democrazia brasiliana dell’ex presidente Fernando Henrique Cardoso. Tra queste Belo Horizonte, la capitale dello stato del Minas Gerais e Curitiba, la capitale dello stato meridionale del Paraná. Sei le città che si è aggiudicato il sempre centrista Movimento democratico brasiliano (Mdb) del riconfermato sindaco di San Paolo, Ricardo Nunes. Oltre alla capitale finanziaria del Brasile, l’Mdb ha vinto anche a Porto Alegre, la capitale del Rio Grande do Sul e a Belém, la capitale dello Stato del nordest del Pará. Psd e Mdb fanno entrambi parte della base alleata del governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ma adottano una posizione ambigua rispetto allo scenario nazionale, con alleati dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Sei i nuovi sindaci del Partito Liberale (Pl, di destra) ddi Bolsonaro, che guideranno le capitali degli Stati del Mato Grosso (Cuiabá), del Sergipe (Aracajú) oltre alla città di Guarulhos, che ospita l’aeroporto principale di San Paolo. Podemos e Unione Brasile, rispettivamente di destra e di centrodestra, si sono invece aggiudicati cinque città rispettivamente, mentre il Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) di Lula, ha vinto in quattro, tra cui Fortaleza, la capitale dello Stato del Ceará, nel nordest, per 10.838 voti sul candidato del Pl.