MILANO – Nello spazio è meglio avere una pianta di pomodori da mangiare che fiori da ammirare: rivela così la sua passione culinaria l’astronauta Samantha Cristoforetti dell’Agenzia spaziale europea (Esa), in collegamento dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) con Città della Scienza a Napoli per rispondere alle domande di studenti e docenti riuniti per un evento sul futuro del settore aerospaziale, promosso da Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Esa e Fondazione Idis-Città della Scienza.
Tra gli interrogativi più curiosi che sono stati posti all’astronauta, uno ha riguardato il ruolo delle piante nello spazio, utili per rigenerare l’aria, fornire cibo e conforto psicologico agli astronauti. «Preferirebbe ricevere in regalo una pianta da far crescere e poi mangiare come una lattuga o una bella pianta da fiore da ammirare come un’orchidea?», ha domandato una studentessa. Come risposta, AstroSam ha ammesso di non avere il pollice verde ("mi servire innanzitutto una pianta che non ha bisogno di molte cure!") e poi ha aggiunto: «è molto bello avere delle piante da ammirare, dunque non rinuncerei alla bellezza di un fiore per una lattuga. Però forse lo farei per dei pomodori, che a me piacciono moltissimo». Durante la chiacchierata con i ragazzi, Samantha Cristoforetti ha raccontato anche episodi curiosi della sua vita da astronauta, come quando al rientro dalla sua prima missione sulla Iss, subito dopo l’atterraggio, ha maneggiato il telefonino come se fosse stata ancora in assenza di gravità, rischiando di farlo cadere per terra.