Media e analisti americani sono pressochè concordi: nel primo duello presidenziale tv, Joe Biden è andato male. Voce debole e roca (per un raffreddore, ha spiegato tardivamente a metà dibattito la sua campagna), balbuzie più frequenti del solito, frasi confuse o ripetute meccanicamente, sguardo nel vuoto. Tanto che tra i dem è già «forte panico» per la prestazione che rischia di affondarlo nei sondaggi. Qualcuno avrebbe persino commentato «siamo fottuti» e qualcun altro avrebbe ventilato l’ipotesi che il presidente si faccia da parte, riferisce la Cnn, organizzatrice del confronto. Nel mirino anche la campagna del presidente, che ha insistito per la sfida e che lo ha preparato per una settimana nel ritiro di Camp David.
Donald Trump, al confronto, è sembrato un leone pieno di energia, capace di controllare la sua consueta aggressività, anche se ha dribblato molte domande e ripetute varie menzogne.
Ma quello che contava di più nella sfida tra i due candidati più vecchi di sempre era il test sull’età, ossia sulla lucidità e l’apparenza fisica. Biden e Trump sono arrivati ad Atlanta a metà pomeriggio. Il primo con la moglie Jill, il secondo da solo, senza Melania e nessun famigliare. Nello studio della Cnn è stato subito gelo. I due non si sono stretti la mano e non si sono guardati neppure durante i due stacchi pubblicitari: una conferma della astiosa distanza siderale che li separa e della polarizzazione di un Paese che non riconosce più l’avversario. Se si considera anche il basso livello della discussione, a uscirne male è l’America intera.
Biden è partito subito male, recuperando un po’ di energia solo nella seconda parte, quando ormai era troppo tardi. I due si sono scontrati duramente su tutto, accusandosi reciprocamente di mentire, dall’economia all’immigrazione, dal clima all’aborto, senza che i due anchor riuscissero ad incalzarli quando necessario, per un format di tempi prefissati che ha mostrato tutti i suoi limiti.
Il tycoon ha colpito sull’inflazione «che sta uccidendo il nostro Paese» e sulle porte aperte al confine col Messico dove entrano «criminali e terroristi». Biden ha vantato i suoi successi dopo il «caos» lasciato dal suo predecessore, accusandolo di aver favorito i ricchi coi suoi tagli fiscali facendo crescere il deficit. Agli antipodi anche in politica estera. Il tycoon ha ripetuto che la guerra in Ucraina non sarebbe scoppiata se gli Usa avessero avuto un vero leader ma non ha illustrato la sua ricetta per la pace. E ha dribblato la domanda se è per lo stato palestinese, limitandosi a dire che Israele «deve finire il suo lavoro con Hamas» e che Biden «è diventato un palestinese non amato neppure dai palestinesi perchè debole».
Non sono mancati gli insulti personali. «Sei un perdente e un idiota», ha attaccato Biden, che poi ha definito il rivale un «criminale condannato», accusandolo di aver tradito la moglie incinta con una pornostar e di avere la morale donnaiola di un gatto randagio. Al che il tycoon gli ha ricordato che anche suo figlio Hunter è un pregiudicato e ha minacciato che pure lui potrebbe essere condannato non appena lascerà l’incarico «per tutte le cose orribili che ha fatto».
The Donald ha vantato la sua splendida forma e ha sfidato il rivale a fare un test cognitivo dicendosi certo che non finirebbe le prime domande, mentre il presidente ha sviato con una battuta la domanda sugli 86 anni che avrebbe alla fine del secondo mandato. I due hanno messo a confronto anche i propri record atletici e si sono sfidati a golf, «purchè Trump porti la sua borsa», ha puntualizzato Biden per sottolineare l’obesità dell’avversario. Alla fine il tycoon, accusato da Biden di aver istigato l’assalto al Capitol, ha definito «totalmente inaccettabile ogni forma di violenza alle prossime elezioni». Ma si è impegnato a riconoscerne l’esito solo a condizioni che siano «libere, giuste e legali».