Notizie Locali


SEZIONI
Catania 11°

Messina

Truffe, contributi illeciti in agricoltura: sequestrati beni per oltre 160mila euro

Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura europea, che ha disposto un sequestro di 163 mila euro

Di Redazione |

È stata eseguita dai carabinieri del Reparto tutela agroalimentare di Messina un'ordinanza emessa dal Gip di Palmi, su richiesta della Procura europea- Ufficio dei procuratori europei delegati per Sicilia e Calabria. Secondo quanto stabilito dall'ordinanza, è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro e beni immobili per un valore di 163 mila euro, ai danni di due coniugi residenti nel Reggino.

È stato inoltre disposto il sequestro di 39 titoli di pagamento (i cosiddetti diritti all'aiuto), che di norma vengono assegnati dall'Agea agli aventi diritto in base agli ettari di terreno agricolo dichiarati in conduzione.  

 Secondo l’accusa dei pm della Procura Europea, i due indagati avrebbero commesso reiterate condotte illecite volte al conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore degli aiuti alle imprese agricole, concessi nell’ambito della Politica agricola comune (PAC).

Diverse le operazioni di investigazione svolte dal Reparto carabinieri Tutela agroalimentare di Messina, competente per le regioni Sicilia e Calabria, da cui è scaturito il provvedimento, e che hanno permesso di accertare la truffa aggravata finalizzata a conseguire fraudolentemente sia i «Titoli di Pagamento» (necessari per accedere al regime di Pagamento Unico previsto dalla Pac) sia ingenti contributi pubblici destinati al settore agricolo ed erogati dall’Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura). La truffa sarebbe stata perpetrata dai coniugi dichiarando in conduzione fondi agricoli di cui non avevano alcuna legittima disponibilità poiché i relativi contratti di acquisto con patto di riservato dominio stipulati con l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) erano stati successivamente risolti, uno per morosità dell’acquirente e l’altro a seguito dell’emissione dell’interdittiva antimafia nei confronti del contraente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA