REGGIO CALABRIA – Un principio d’incendio ha interessato un traghetto in servizio tra Reggio Calabria e Messina mentre era in mezzo allo Stretto. Allertati i soccorsi, da Messina è stato chiesto l’intervento della Capitaneria di porto di Reggio che ha inviato due motovedette. La nave è stata portata in una rada davanti al litorale tra Gallico e Catona, a Reggio. Nessuno pericolo, è stato riferito, per le persone a bordo. Secondo la Capitaneria, il principio d’incendio è stato causato da avaria tecnica. Sono in corso accertamenti.
La nave in cui si è sviluppato il principio di incendio è la «Villa San Giovanni» nave passenger/Ro-Ro cargo Ship di proprietà della Caronte & Tourist Spa. L’incidente si è verificato mentre l’imbarcazione si trovava ad un miglio circa dalla costa calabrese, davanti al litorale del quartiere Catona di Reggio.
L’emergenza, coordinata dall’Autorità marittima dello Stretto di Messina, ha fatto scattare subito i soccorsi. Sono intervenuti i mezzi della Guardia costiera CP 265 e CP 874, un rimorchiatore Megrez ed unità dei vigili del fuoco.
Il rimorchiatore Megrez ha quindi trainato la nave fino al porto di Reggio Calabria, dove sono in corso le verifiche tecniche per stabilire le cause del principio d’incendio.
Ventidue i passeggeri che erano a bordo del traghetto e che sono stati fatti sbarcare nel porto reggino.
«Siamo partiti da Tremestieri, a Messina, alle 15, diretti a Villa San Giovanni, ma a metà percorso abbiamo notato del fumo denso e grigio salire dai lati della nave. Molto probabilmente proveniente dalla sala motori». A raccontarlo è Giuseppe Catellino, di Amantea (Cosenza), uno dei camionisti che si trovava a bordo del traghetto su cui si è sviluppato un principio d’incendio.
«Ci siamo preoccupati – prosegue nel suo racconto – vedendo l’equipaggio in allarme che ci ha fatto salire sul ponte ristorante. Il fumo continuava a uscire dai lati della nave e ad un certo punto anche le pareti e il pavimento della zona dove sono sistemati i camion hanno cominciato ad essere caldi. La nave si è fermata ed è giunta una motovedetta della Guardia costiera che è rimasta a distanza. Eravamo molto preoccupati perché a bordo c’erano anche delle autocisterne. Poco dopo sono giunti altri mezzi che hanno rimorchiato la nave sottocosta e abbiamo potuto trasbordare una delle motovedette che ci ha portato a Reggio Calabria». «Sono stati attimi di paura – conclude Catellino – che ci hanno riportato alla mente ben altre tragedie che hanno interessato altre navi».