Messina – Tentato omicidio, sequestro di persona, violenza sessuale, riduzione in schiavitù e lesioni personali ai danni di un connazionale e di una coppia senza fissa dimora. Con queste accuse i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, insieme ai carabinieri, hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura di Messina, nei confronti di Anis Ben Amir, 39 anni, tunisino senza fissa dimora e con precedenti polizia. L’uomo era ricercato dallo scorso 2 maggio, quando, dopo aver aggredito e accoltellato al volto per futili motivi un cittadino tunisino nella zona di San Raineri, aveva fatto perdere le proprie tracce. Grazie anche alle indicazioni fornite dalla vittima, gli agenti erano riusciti a risalire all’uomo e si erano recati nella grotta dove abitualmente viveva.
“La dimora era in disordine – spiega gli investigatori – come se fosse stata abbandonata frettolosamente”. Le ricerche del 39enne sono proseguite fino a quando lo scorso 12 maggio i poliziotti hanno scoperto che si nascondeva in un’altra grotta della zona di San Raineri, dove abitava una coppia di senzatetto, che l’uomo aveva sequestrato. Le indagini hanno consentito di far luce su una storia di degrado e violenza. I due clochard, infatti, dallo scorso aprile vivevano un incubo: il tunisino li aveva sequestrati e con violenze fisiche e continue minacce di morte costretti a subire violenze sessuali. Ieri pomeriggio l’uomo è stato rintracciato nella grotta della coppia dei senzatetto e, “considerati i gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di fuga, trasferito in carcere. Sequestrati tre cellulari e un tablet nella disponibilità del 39enne contenenti immagini e video che proverebbero le sue responsabilità. La coppia grazie all’intervento dei servizi sociali comunali è stata trasferita in una struttura di ospitalità in emergenza.