Taormina, «un tavolo tecnico sull’hotel S. Domenico»

Di Mauro Romano / 20 Dicembre 2017

TAORMINA – Strenua resistenza per la salvaguardia dei posti di lavoro dell’hotel S. Domenico. La Filcams-Cgil di Messina chiede all’Amministrazione comunale l’immediata attivazione di un tavolo tecnico. «Consideriamo questa fase importante e utile in considerazione della situazione che si è venuta a creare», fanno presente il segretario generale della Filcams-Cgil, Francesco Lucchesi, e il segretario provinciale, Andrea Miano, in una nota inviata al sindaco Eligio Giardina, sulla vertenza che vede coinvolti i lavoratori e sul futuro della prestigiosa struttura.

La Filcams ribadisce la “netta contrarietà alla procedura di licenziamento del personale e chiede tutte le azioni possibili per la salvaguardia occupazionale”. In particolare si chiede di attivare l’ammortizzatore sociale che avrebbe salvaguardato i lavoratori durante l’annunciata ristrutturazione. La Filcams sottolinea ancora come è impensabile che si perdano 35 posti di lavoro. Allo stato attuale si registrano, secondo il sindacato, vaghi impegni solo per 19 persone. L’accordo, però, è stato siglato dalla Fisascat-Cisl che – secondo il suo segretario regionale aggiunto, Pancrazio Di Leo – avrebbe raggiunto un buon obiettivo.

Intanto la Sovrintendenza ha dato l’ok all’ampliamento volumetrico della struttura. Materia che comunque deve passare dal Consiglio comunale. Uno speciale articolo prevede, infatti, che gli ampliamenti alberghieri debbano essere approvati dal civico consesso. Si addensano, però, nubi su quanto previsto dalla proprietà. «Valuteremo con attenzione quanto prevede il progetto», ha detto il consigliere comunale, Eugenio Raneri.

Ma sono numerose le voci contrarie all’ampliamento. Da Legambiente, che ha manifestato forti preoccupazioni in merito al piano per aumentare i volumi messo in atto dall’attuale proprietà, a Pippo Manuli, ex esperto del sindaco. «Le rammento – ha scritto Manuli a Giardina – che nel maggio del 2016 avevo predisposto una delibera mirante la tutela del territorio, ampiamente motivata e supportata. Il documento dichiarava l’ormai avvenuta saturazione del territorio e proponeva un piano di conservazione e recupero. La delibera di tutela proposta era incardinata su presupposti “esatti” e se allora fosse stata fatta sua, inoltrata al Consiglio, non staremmo a discutere del S. Domenico. Si può adesso recuperare la delibera, inviandola immediatamente al Consiglio comunale, per richiedere una seduta straordinaria e urgente».

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Redazione
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