Messina
Taormina, impresari in rivolta: «Non volete spettacoli al Teatro Antico? Ditelo!»
Taormina (Messina) – Scoppia la rivolta degli organizzatori di spettacoli al Teatro Antico di Taormina. «Non riusciamo a farci ricevere dai vertici del parco archeologico di Taormina e Naxos che gestisce l’area storica – protesta Nuccio la Ferlita tra i più noti impresari siciliani -. È probabile che per i prossimi concerti gli spettatori rimarranno in piedi».
Un annuncio provocatorio da parte di La Ferlita in vista della stagione dei concerti. «Le serate sono ormai imminenti – dice l’impresario – ed ancora il parco archeologico non ha chiarito quali siano le condizioni per le concessioni destinate all’utilizzo del Teatro Antico durante gli spettacoli. Il teatro è un luogo di grande intrattenimento, non solo un monumento da visitare. Dovrebbero essere messi a disposizione, ad esempio, una zona scenica ed un’area per il pubblico pagante con posti a sedere e servizi come toilette, botteghino, sedie ed altro ancora. Gli organizzatori quest’anno per un singolo giorno di spettacolo versano alle casse del parco ben novemila euro, a questi si aggiunge il 3,5 per cento sugli incassi. Parte di questa somma, 4mila euro, è una quota forfettaria a garanzia del monumento che dovrebbe essere, poi, rimborsata. Ad oggi non sappiamo se e quando verrà restituita e, come se non bastasse, il parco ci dice che il teatro non è fornito di servizi igienici adeguati alla capienza, cuscini, botteghino e sedie per cui non si capisce dove andarsi a sedere. Per il parco, gli organizzatori dovrebbero affidare a terzi questi servizi di cui tutti i teatri del mondo, invece, sono forniti. Chiediamo solo un teatro allestito per tutto quello che necessita l’organizzazione di un concerto. Non si può pensare che un concessionario dopo aver pagato si debba anche affittare le sedie. Sarebbe come dire al pubblico di portarsi gli sgabelli da casa. Il rischio è che nei prossimi concerti tutti rimangano in piedi. Chiedo che si definisca una volta per tutte la situazione. Se non vogliono più concerti a Taormina che lo dicano. Non sono una voce fuori del coro ma il rappresentante di un malessere comune. Gli organizzatori subiscono vessazioni. Al prossimo concerto di Caetano Veloso, sabato prossimo, ci saranno gli spettatori senza possibilità di sedersi. Abbiamo chiesto più volte incontri al nuovo direttore del parco ma non abbiamo avuto risposta».
Anche Carmelo Costa, altre storico organizzatore di spettacoli è sul “piede di guerra”. «Il problema, a mio avviso, è se questi spettacoli a Taormina si vogliono oppure no – dice Costa – siamo vessati con le richieste più disparate. Di riflesso anche gli artisti ne risentono. Loro si adattano alle giuste prescrizioni che l’ambiente storico richiede, però è insostenibile che ogni anno vi siano nuove gabelle economiche e nuove restrizioni organizzative. A teatro non si può più proporre, il merchandising. Gli artisti hanno dei contratti e si deve spiegare perché solo a Taormina non si può effettuare questa attività. Di recente mi hanno detto i manager internazionali che alcuni artisti a Taormina non vogliono venire più. Ci sono problemi di ogni genere. Il Comune, per poter accogliere i turisti che hanno comprato on line ai quali va dato poi il biglietto cartaceo, ci chiede di pagare, allo scopo di usare un piccolo spazio al Palazzo dei congressi, duecento euro l’ora. Non è tanto la cifra che mi spaventa ma questa è la punta di un iceberg di innumerevoli richieste. Il nuovo botteghino del Teatro Antico, inoltre, è stato attrezzato senza pensare agli spettacoli. Si deve andare a pagare tutto. Lo scorso anno ho dovuto versare per lo spettacolo di Sting quasi 15mila euro. Hanno pochi bagni chimici, gli altri li dobbiamo mettere noi. C’é un elenco infinito di cose da pagare. I biglietti degli spettacoli sono così cari perché le richieste di esborso sono innumerevoli. Eppure i concerti fanno indotto, lo dicono chiaramente degli studi che dicono che il ritorno sul territorio è per sei volte gli incassi. Siamo trattati male da chi trae beneficio. Se questi spettacoli non li volete ditelo, dunque, in maniera ufficiale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA