«Non sarò più accondiscendete, non resterò zitto davanti a questo scempio: la mia terra continua ad essere dimenticata dalla politica, tagliata fuori dalle grandi linee di investimento. La provincia di Messina, una delle mete turistiche più ambite d’Italia, è stata esclusa dal Pnnr, dal Piano Complementare e dal Piano Commerciale di Rfi. Siamo condannati per legge ad un triste destino». Con una lettera di denuncia e una forte presa di posizione il sindaco di Naso, cittadina arroccata sui monti Nebrodi nel versante tirrenico messinese, Gaetano Nanì lancia l’allarme dopo l’amara constatazione che per il vasto comprensorio tirrenico-nebroideo, per i prossimi anni, non siano previsti investimenti pubblici.
«La distanza dagli aeroporti, la precarietà viaria con strade piene di sconnessioni e buche, il tracciato ferroviario ancora a binario unico, tarpano le ali ad una zona altamente turistica. I giovani – scrive Nanì – sono costretti ad abbandonare la casa e gli affetti, gli anziani obbligati a rimanere soli, la nostra terra destinata a rimanere incolta: a diventare deserto». Nella missiva indirizzata al presidente del consiglio Mario Draghi e al presidente della Regione Nello Musumeci, al sindaco della città metropolitana Cateno De Luca ed alle deputazioni europea, nazionale e regionale, il primo cittadino di Naso, chiede quindi un impegno preciso su 4 punti: prosecuzione del doppio binario ferroviario da Patti a Castelbuono; la realizzazione dell’intervalliva Tirreno-Nebrodi (Ponte Naso – Randazzo); il potenziamento dell’aeroporto di Reggio Calabria check-in a Messina con aliscafo diretto e l’attivazione di istituti tecnici superiori, con indirizzi turistico e florovivaistico».