Messina
Santa Teresa, sei progetti per «tutelare» il territorio
Santa Teresa. Il parco progetti finalizzato alla difesa del suolo e delle coste del territorio comunale va portato a livello esecutivo. Un adeguamento necessario per poter accedere al programma di finanziamento «Patto del Sud» e ai fondi europei della programmazione 2014-2020. La Giunta del sindaco Cateno De Luca, a tal proposito, ha approvato un apposito atto di indirizzo. All’Ufficio tecnico comunale è stato affidato il compito di «individuare quali studi, consulenze e progettazioni siano necessari per implementare le progettazioni», mentre i direttori della prima e seconda area dovranno agire «in stretta collaborazione e sinergia al fine di quantificare e reperire le risorse necessarie per portare avanti l’istruttoria presso gli uffici regionali preposti al rilascio dei pareri tecnici». Nello specifico, il parco progetti di cui si è dotato il Comune di Santa Teresa si compone di sei interventi, per un importo complessivo di circa 25 milioni di euro.
Il primo progetto riguarda la realizzazione di un canale di gronda a difesa del centro abitato (importo un milione 345mila euro). Il secondo la mitigazione del rischio idraulico della fiumara d’Agrò a difesa del centro abitato (3 milioni 417mila euro). Si passa poi a due progetti che interessano la frazione di Misserio: il consolidamento a protezione del centro abitato (un milione 646mila euro) e il consolidamento del quartiere Sturiale (868mila euro). Il quinto progetto si compone di due distinti interventi: la mitigazione del rischio idraulico e riqualificazione delle aree golenali del torrente Savoca a difesa del centro abitato (5 milioni 442mila euro) e il progetto relativo al torrente Savoca per i comuni di Savoca, Furci e S. Teresa (2 milioni 850mila euro).
Infine, il progetto più importante in termini economici: gli interventi integrati per la protezione dei litorali in erosione nel comune di Santa Teresa (9 milioni 553mila euro). In seguito all’azione avviata dall’Amministrazione comunale, i sei interventi risultano inseriti e validati nella banca dati online Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo). L’urgenza di portare il livello di progettazione a esecutivo è scaturita dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 28 maggio 2015, con cui sono stati individuati i criteri e le modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio italiano.
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