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Retata anti droga della Polizia a Messina, tra i 26 indagati anche degli infermieri

Sgominato gruppo di pusher

Di Redazione |

La Polizia di Stato sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Messina, su richiesta dalla locale Procura della Repubblica, a carico di 26 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, peculato e falsità materiale.Nell’operazione sono impegnati circa 120 agenti, tra cui personale della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Messina, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale» e «Calabria Meridionale» e dei Commissariati di Messina.

Le misure cautelari sono state notificate a 13 indagati portati in carcere mentre agli altri 13 sono stati notificati gli arresti domiciliari. La banda di spacciatori era agli ordini di tre fratelli ed era attiva nel rione Fondo Fucile. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, la visione delle immagini delle telecamere installate in prossimità dei siti d’interesse investigativo hanno permesso di scoprire che l’organizzazione lavorava le sostanze stupefacenti vendendole a Messina e a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Villafranca.

E’ stato individuato anche un infermiere che avrebbe anche fatto da intermediario per le cessioni di droga. Le indagini hanno fatto scoprire che l’infermiere con altri 5 colleghi, durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus, si sono appropriati di kit di tamponi dell’Azienda ospedaliera impiegandoli per l’esecuzione del test da effettuare privatamente dietro pagamento e si appropriavano di farmaci e di materiale sanitario utilizzandoli per svolgere privatamente attività di assistenza ai pazienti.

L’infermiere avrebbe compilato di false certificazioni che attestavano l’esito negativo di tamponi mai effettuati, per consentire l’accesso in locali di ristorazione nel periodo in cui era previsto l’obbligo di presentazione del green pass o di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. L’esecuzione delle misure cautelari è stata portata a termine dalla squadra mobile di Messina, con l’ausilio di personale della Sezione investigativa del servizio centrale operativo di Messina, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine «Sicilia Orientale» e «Calabria Meridionale» e dei commissariati di Messina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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