Vittorio Sgarbi, a Firenze a margine di una visita a “Pitti immagine”, ha reso noto di avere cacciato il soprintendente di Messina Orazio Micali, per la vicenda legata all’abbattimento di un palazzo del Settecento in via degli Orti. «Ho fatto molte cose, nei limiti in cui si possono fare restando sul piano della pura volontà – ha detto Sgarbi parlando della sua esperienza di assessore regionale -. Ho programmato la riapertura di Morgantina e di Mozia. Un sovrintendente completamente suonato ha consentito l’abbattimento di un palazzo a Messina del Settecento perché non lo ha vincolato. Io ho chiamato gli ispettori per andare a indagare e per verificare se ci sono le condizioni per trasferirlo. Messina è una città che è stata terremotata nel 1908, è assurdo buttar giù un edificio del Settecento. Questo significa che ci sono mille problemi su cui occorre una grande attenzione perché il patrimonio siciliano non solo sia valorizzato per quello che è ma si conservi nella misura in cui c’è, evitando speculazioni e abbattimenti».
Una demolizione contestata anche dal Comune che, con l’assessore De Cola, aveva promesso approfondimenti. L’edificio era situato nel vecchio quartiere Avignone.
Sgarbi non ha poi dato rassicurazioni anche per il futuro circa il suo impegno da assessore in Sicilia: «E’ un’esperienza bella ma se sarò messo davanti all’opzione tra ministro e assessore dovrò decidere. Questo quindi è il futuro che abbiamo davanti, che fortunatamente è molto veloce perchè il 4 marzo è dietro l’angolo”.