Sanità
Ospedale Lipari, il Comitato è stanco: «Politica tappabuchi e nessuna pianificazione»
Insufficienti per il Comitato in difesa della struttura ospedaliera le dichiarazioni del commissario Alagna
«La politica dei tappabuchi e nessuna pianificazione strategica». Lo scrive in una nota inviata alla stampa il Comitato in difesa dell'ospedale di Lipari che, in merito all'intervista al commissario Asp di Messina Bernardo Alagna, (pubblicata ieri sul nostro sito) interviene con una lunga nota: «Facciamo riferimento all'intervista al commissario straordinario Alagna, pubblicata su La Sicilia per esprimere alcune considerazioni. Prendiamo atto innanzitutto della volontà di ricorrere all' istituto della mobilità, che sicuramente condividiamo in quanto mezzo più veloce e agevole delle procedure concorsuali. Tuttavia notiamo che nelle parole del dirigente il tema ricorrente riguarda gli "innumerevoli sforzi" che si sarebbero attuati per il riadeguamento degli organici dell'ospedale, a carattere parziale, e ancora in corso di predisposizione dei concorsi, per nefrologia, ortopedici, pediatri e altro…».
«È passato più di un anno – continua la nota – dalle promesse e dagli impegni che la Regione aveva preso con la comunità eoliana e ancora sentiamo parlare di buone intenzioni e di lavori in corso, ma la realtà è che oggi, con l'aggravante dell'emergenza pandemica, l'immobilismo e le prese in giro dei referenti regionali, i reparti sono sempre più sguarniti, i voli dell'elisoccorso si moltiplicano (con i costi che ben si conoscono) e il personale sanitario lavora in condizioni drammatiche, con rischi e ripercussioni sulla propria stessa salute. Con più voci e in svariati modi abbiamo chiarito che l'unica soluzione per il nostro ospedale, data la specificità del territorio, è incentivare economicamente medici, infermieri, oss, tecnici di laboratorio e tutto il personale sanitario>. Quindi il Comitato propone alcune soluzioni per uscire fuori dall'impasse: <Le strade per ottenere tutto questo passano prima di tutto dall'approvazione del disegno di legge sulle isole minori, promessa dal sottosegretario Costa, insieme a quella di un suo intervento sulla Regione, mai chiesto e quindi non mantenuta, ma anche dalle possibili determinazioni della stessa Regione. Lavorare infatti nel nostro ospedale, visti i disagi del territorio, è una missione che va retribuita. Troppo denaro, troppi fondi destinati alla sanità vengono bruciati per progetti e infrastrutture, quando invece tutti ben sappiamo che per far funzionare l' ospedale a Lipari serve il personale. Non basta mandare un professionista per settore, sappiamo bene che se non si è in due, non avendo dunque cambi turno e possibilità di sostituzioni, non si può lavorare, per non parlare degli anestesisti, che devono essere almeno tre. Bisogna dire basta con il continuo parlare di soluzioni presentate come risolutive, quando è ormai evidente l' assoluta mancanza di volontà da parte dei responsabili della sanità siciliana di attuare un progetto per l'ospedale di Lipari, che affronti il problema in maniera strategica, senza questo stillicidio che seve solo a tappare i buchi. Un quadro desolante, che colpisce le aspettative e i diritti di tutta una comunità, confermato anche in un altro articolo, pubblicato su molti quotidiani nella stessa data dell'intervista ad Alagna in cui l'assessore Razza presenta come ''Misura innovativa, senza precedenti in Italia” un protocollo sperimentale (prorogabile fino al 31 marzo e rinnovabile) firmato con i rappresentanti dei medici di famiglia e degli specializzandi di medicina generale. L'accordo prevederebbe turni straordinari su base volontaria, retribuiti con extra economici per alleggerire l'Usca e le guardie mediche».
«In un momento in cui le Regioni tutte, compresa la nostra, sono impegnate nell'attuazione e nella progettazione dei fondi del PNRR, non abbiamo alcuna trasparenza e non registriamo nessun coinvolgimento del territorio eoliano». Quindi la nota si conclude ricordando che proprio questa mattina è cominciato da Lipari il nuovo viaggio di protesta di Sandro Biviano, Sara Garofalo e Danilo Conti per rivendicare cure appropriate per una famiglia affetta da una grave malattia degenerativa. «Anche loro, in questo momento, – scrive il comitato – per l'ennesima volta, sono portavoce dello sconforto, della rabbia e della delusione della popolazione eoliana che vede come la politica locale sia capace di abbandonare un cittadino fragile e indifeso». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA