La sentenza
Nessuna diffamazione: il Tribunale di Messina assolve il giornalista Giuseppe Spallino
L’articolo incriminato riguardava l’inchiesta della Procura di Termini Imerese, condotta dai carabinieri della compagnia di Cefalù, contro il fenomeno dell’assenteismo di numerosi dipendenti comunali
«Il fato non sussiste»: il giudice monocratico del Tribunale di Messina, Catia Bagnato, ha assolto il giornalista Giuseppe Spallino, difeso dall’avvocato Gioacchino Genchi e il direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano, difeso dagli avvocati Gioacchino e Alberto Sbacchi dall’accusa di diffamazione. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione.L’articolo incriminato riguardava l’inchiesta della Procura di Termini Imerese, condotta dai carabinieri della compagnia di Cefalù, contro il fenomeno dell’assenteismo di numerosi dipendenti comunali. Tra gli indagati veniva indicato dai carabinieri anche il nome di una donna la cui figlia è stata rinviata a giudizio. Secondo le indagini la madre avrebbe timbrato al posto della figlia. Il nome della donna era stato riportato nella informativa redatta dalla stazione dei carabinieri di Collesano. Il giornalista Spallino, nell’articolo pubblicato sul «Giornale di Sicilia», si era solo limitato a riportare una sintesi della comunicazione della notizia di reato, omettendo pure di dare notizia della richiesta di arresto degli indagati. In definitiva, una semplice notizia di cronaca che, come accertato dal Tribunale di Messina, era stata trasfusa in un articolo che rispettava tutti i canoni di verità, continenza e pertinenza.