Tra i 20 e i 25 anni, capelli rasta, altezza media: è l’identikit dell’uomo che avrebbe fornito la dose letale di ecstasy che ha ucciso Ilaria Boemi, la ragazza di 16 anni trovata morta in spiaggia a Messina. A fornire gli elementi sul presunto pusher alla polizia è stata una delle ragazze indagate nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura. La giovane ha descritto agli investigatori anche l’abbigliamento indossato dallo spacciatore.
In tutto sarebbero cinque gli indagati per la morte della ragazza. Stamattina, infatti, ai due ragazzi già indagati si sarebbero aggiunti due maggiorenni e una sedicenne, già sotto inchiesta. Le indagini della polizia avrebbero accertamento che la dose di ecstasy è stata data ad Ilaria in piazza
Proseguono intanto le indagini: «Vogliamo arrivare a chi gestisce questo tipo di commercio di sostanze stupefacenti sintetiche in città». Afferma il capo della squadra mobile di Messina, Giuseppe Anzalone. «Dobbiamo arrivare al primo livello della rete di spaccio – continua Anzalone – abbiamo già individuato chi ha ceduto e chi aveva la droga, ora puntiamo a capire chi organizza questo canale di vendita di stupefacenti, che è diverso da quelli tradizionali quali cocaina, eroina o marijuana e hashish».
Anzalone ha poi sottolineato come la polizia di Stato, coordinata dalle Procure distrettuale e per i minorenni di Messina abbia cercato di fare un lavoro accurato, che in breve tempo ha permesso di a risalire ai ragazzi coinvolti. «Ora – conclude – cercheremo di individuare chi vende in modo diffuso questo tipo di droghe, che fanno male quanto le altre e purtroppo sono in voga tra più giovani. Proseguiremo gli interrogatori anche oggi: non è escluso che nei prossimi giorni ci possano essere altre persone denunciate o che si eseguano dei fermi».