Notizie Locali


SEZIONI
Catania 9°

Messina

Incendio Messina, un parente racconta: «Francesco è morto nel tentativo di salvare il fratello»

Di Redazione |

MESSINA – La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta sulla morte di Francesco Filippo e Raniero Messina, 13 e 10 anni, rimasti uccisi nell’incendio della loro abitazione al civico 134 di via dei Mille a Messina. E dalle prime indagini emerge il particolare ancor più straziante che il maggiore dei due sarebbe morto nel tentativo di salvare il fratello minore. A raccontarlo è Fernando Rizzo, cugino della madre dei due bambini. «L’incendio è divampato intorno alle quattro – spiega Rizzo -. Ho sentito urlare e bussare forte alla porta erano i miei cugini e i loro figli. Sono entrati e poi ho visto nelle scale anche il loro bambino di 13 anni che si è accorto che mancava quello di dieci ed è scappato scendendo al piano di sotto per salvarlo, ma poi non è più risalito».

«Abbiamo tentato in tutti i modi con mio cugino Gianmaria di salvarli ma le fiamme erano troppo forti e il fumo non faceva vedere nulla. Lui ha anche indossato una coperta bagnata cercando di entrare ma poi ha dovuto desistere». «Ci siamo quindi rifugiati nella mia abitazione ma il fumo era troppo forte e quindi sono passato dal mio balcone a quello del vicino e qui ho rotto il vetro e ho aiutato a passare dal cornicione i miei cugini e i bimbi, mia moglie e i miei figli per metterli in salvo. Siamo vivi per miracolo ma siamo disperati per i miei nipoti», ha concluso.

Il pm ha disposto il sequestro dell’abitazione, in cui i due ragazzini vivevano con i genitori e con gli altri due fratelli, e delle salme sulle quali sarà eseguita l’autopsia. La polizia che sta coordinando le indagini sta indagando su tutti i fronti: dai primi accertamenti sembrerebbe che le fiamme siano divampate per un corto circuito in cucina.

«L’incendio è divampato dalla cucina e poi ha interessato il resto della casa in particolare il soppalco di legno che ha alimentato le fiamme. Si è poi diffuso anche all’esterno interessando gli infissi degli appartamenti superiori. Si è sviluppato con forza per la presenza di molto legno. Sull’innesco ancora non abbiamo delle certezze» – ha ulteriormente spiegato l’ingegnere Pietro Foderà, comandante dei vigili del fuoco di Messina. «Siamo intervenuti immediatamente dopo la chiamata delle 4 del mattino e con due scale aeree – aggiunge – abbiamo subito salvato le persone del palazzo evacuandolo completamente. Diversamente da quello che qualcuno ha detto non abbiamo avuto difficoltà nel raggiungere la zona e il nostro intervento è stato tempestivo. Stiamo collaborando con la polizia per gli accertamenti immediati, dopo aver spento l’incendio abbiamo recuperato i corpi dei bimbi».

Alcuni soccorritori avevano segnalato ritardi e il fatto che i vigili del fuoco non avessero una scala con una piattaforma più piccola per raggiungere i balconi ma solo quella regolare e che questo abbia creato difficoltà anche per la presenza di alberi. I vigili del fuoco hanno trovato il bambino più grande di 13 anni sotto al soppalco, dove prima dell’incendio dormiva col fratello di 10 anni. Quest’ultimo è stato trovato nel soppalco.

Intanto sono stati sottoposti a controlli all’ospedale Papardo di Messina ma stanno bene i due bambini di otto e sei anni, fratelli delle vittime. I due fratellini insieme al padre Gianmaria Messina e alla madre Chiara Battaglia sono stati trasportati al noscomio messinese. I piccoli sono passati dal reparto di Pediatria poi da quello Rino-Laringo-Bronco-Fibroscopio dove non sono stati riscontrati problemi. Sono tutti però sotto shock e sono seguiti da alcuni psicologi. Il padre e la madre titolari del negozio Vog in via dei Mille sono andati al Policlinico dove si trovano le salme dei due figli morti. «Poche parole, per dire grazie a tutti coloro che ci sono accanto in questo terribile momento. Straziati dalla tragedia che ha colpito la nostra famiglia, non siamo in condizione di rilasciare alcuna dichiarazione. Vi preghiamo di rispettare il nostro dolore».

Disperati anche gli insegnanti, i compagni e il preside della scuola Verona Trento dove Francesco avrebbe dovuto affrontare gli esami di terza media. Il dirigente scolastico Roberto Trimarchi dice che «la notizia ha lasciato noi e i ragazzi sconvolti. Abbiamo disposto il rinvio della prova di lingua straniera previsto per oggi. E’ Una tragedia che colpisce tutta la comunità scolastica e abbiamo disposto la chiusura dell’istituto, e lo stesso faremo anche per il giorno del funerale». Anche il comandante dei vigili urbani, Calogero Ferlisi, a nome del Corpo di Polizia municipale, ha inviato una nota di cordoglio al preside: «Da più di venti anni, grazie al progetto di educazione stradale – scrive Ferlisi – abbiamo avuto il privilegio di conoscere centinaia di ragazzi e vederli crescere e diventare uomini e donne. Con sgomento e dolore abbiamo appreso che due dei “nostri figli-alunni” non sono più con noi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati