Anche a Messina, ci sono indagati della vasta operazione condotta dai Carabinieri di Ascoli Piceno e del Nas di Ancona, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, che ha azzerato una rete composta da decine di soggetti italiani, accusati, a vario titolo, di ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, nonché importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico a distanza mediante i servizi della società dell’informazione senza autorizzazione.
L’indagine, iniziata nel 2018 nelle Marche, si è presto allargata a tutta Italia, compresa la provincia di Messina, consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, avvezzi all’acquisto e alla commercializzazione di farmaci ad effetto dopante importati da paesi dell’est Europa come la Bulgaria e la Polonia. Il giro d’affari è stimato in oltre cinquecentomila euro l’anno. Sono state sequestrate anche a Messina, Siracusa e Trapani migliaia di confezioni di farmaci ad effetto dopante, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.