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Giardini, «serve il collettore di raccolta dell’acqua»

Di Mauro Romano |

GIARDINI – «Urge un piano anti-allagamenti per la zona di Chianchitta e Pallio». Il grido d’allarme arriva dal sindaco Nello Lo Turco, che ha avuto modo di constatare, per l’ennesima volta, come una delle zone ad alta espansione demografica, quando piove, si trasforma in un fiume.

Una questione che riguarda anche la vicina Taormina, il cui territorio al confine con la cittadina naxiota manifesta tali problematiche. È bastato l’acquazzone di martedì sera per fare andare in tilt le strade di quella zona, risultate poi piene d’acqua. In sostanza sarebbe stato più facile, per qualche ora, transitare in… barca piuttosto che in auto. Si ripropone, dunque, un problema che tra l’altro si è acuito in questi anni. Sono necessari, adesso, interventi concreti, ma ci si scontra con una perenne mancanza di fondi.

«Negli anni – spiega in una dettagliata analisi il primo cittadino naxiota – si è costruito dissennatamente. Adesso si sente la mancanza di un collettore di raccolta per le acque piovane e la rete fognaria è assolutamente incapace di assorbire elevate quantità di pioggia; porre rimedio oggi è molto difficile, perché per poterlo realizzare servono risorse consistenti che non abbiamo a disposizione. Una speranza concreta potrebbe essere quella… europea. Se verrà pubblicato qualche bando allo scopo, certamente intraprenderemo questa via. Abbiamo anche inoltrato un progetto in tal senso agli uffici palermitani, ma la Regione Siciliana non ha fondi, sta peggio di noi».

Il problema, insomma, è stato attenzionato dalla Casa municipale. Il sindaco Lo Turco punta il dito anche sulla «difficoltà» dei terreni, adesso occupati dalle abitazioni, di assorbire una mole d’acqua che di conseguenza si riversa in grande quantità nelle strade. Via della Seta, Strada statale di Pallio e via Chianchitta, appunto, lanciano un Sos. Ma il problema interessa anche strade più taorminesi come le vie Garipoli, Porta Pasquale o Leonardo da Vinci che collega la vicina Castelmola. Qui, in particolare, si sta cercando di agire con interventi a «macchia di leopardo».

Intanto la situazione di precarietà si fa sempre più evidente pure in altre zone del comprensorio turistico.

Fortunatamente, però, dopo la tempesta arriva sempre puntuale, sull’area della «Perla», un arcobaleno segno di speranza, che lascia auspicare che tale problema possa essere risolto in tempi relativamente brevi…

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