GIARDINI – Si è conclusa positivamente l’attività crocieristica che ha interessato il porto turistico di Schisò. I dati della stagione appena archiviata, compresa tra il 19 aprile e il 4 novembre, sono ragguardevoli e si attestano in un totale di 101 navi da crociera e ben 31mila 957 passeggeri in transito. Un numero che avrebbe potuto essere superiore considerati i 16 scali annullati per varie ragioni, tra cui la più frequente legata alle condizioni meteo-marine che non consentono una discesa sicura degli ospiti a bordo, che devono raggiungere la terra ferma utilizzando i tender durante il trasferimento. A questi si aggiungono anche altre 230 unità da diporto costituite prevalentemente da yacht privati e commerciali per cui è stata effettuata un’attività di monitoraggio e altre unità navali in transito che hanno ormeggiato per qualche periodo in rada.
A vigilare sull’area portuale e controllare il traffico navale i militari della Guardia costiera di Giardini, coordinati dal comandante Cosimo Roberto Arizzi, che anche quest’anno hanno garantito sicurezza e rispetto delle regole. «Tutto sommato è stata una stagione tranquilla e senza incidenti – ha commentato il primo maresciallo Arizzi – e che avrebbe potuto registrare un numero maggiore di passeggeri se si considera che in occasione del G7 di fine maggio il porto è stato “off-limits” anche per le navi da crociera. Tuttavia è andata bene e per la prossima stagione è previsto un incremento».
Una tipologia di turismo in crescita, ma che rivela qualche pecca dal punto di vista logistico sia per le condizioni dello scalo come anche per lo scarso sfruttamento delle potenzialità locali a livello turistico, commerciale ed economico. Da non trascurare il fatto che le condizioni attuali del porto non consentono l’arrivo di navi di una certa stazza e che come spesso accade lo scalo giardinese “salta” proprio perché, fermandosi in rada, è necessario il trasbordo dei passeggeri che di certo non è comodo e a volte nemmeno tanto sicuro. Altro nodo da dipanare, le condizioni dei fondali proprio all’interno dell’area portuale in cui è stato verificato che il fondo marino è in alcuni punti insabbiato e che necessiterebbe di un intervento urgente per non pregiudicare le regolari attività portuali. Comunicazione resa nota dallo stesso comandante nel maggio scorso e trasmessa agli organi competenti anche se a tutt’oggi non è stata riscontrata così come non risulta che alcuna azione sia stata compiuta per risolvere il problema.