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Giallo Caronia, “Gioele morto nell’incidente”: è l’ultima tesi degli esperti

Di Redazione |

PALERMO – Nuovi tasselli si aggiungono al complicato giallo della morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele. La donna è stata trovata senza vita l’8 agosto sotto un traliccio dell’alta tensione nei boschi di Caronia, i resti del bambino sono stati scoperti non molto distante, da un volontario, 10 giorni dopo.

Gli inquirenti stanno mettendo insieme i risultati di diversi accertamenti che conducono a una delle prime piste investigative ipotizzate: Gioele sarebbe rimasto gravemente ferito nell’incidente stradale avuto con la madre in autostrada e sarebbe morto poco dopo la fuga tra i boschi con la donna. Viviana, già depressa e in cura psicologica, disperata e piena di sensi di colpa, sarebbe fuggita e si sarebbe uccisa lanciandosi dal traliccio. Un’ipotesi che non contrasta con la testimonianza dell’automobilista che aveva visto il piccolo Gioele in braccio alla madre, vigile e con gli occhi aperti, prima che i due si allontanassero dall’auto. Il bimbo, infatti, secondo gli investigatori potrebbe aver riportato un trauma interno per un urto contro una superficie non dura ed essere morto dopo in esito alle ferite riportate.

Dalle indagini, inoltre, è emerso che il bimbo viaggiava sul sedile posteriore libero, senza cintura e senza seggiolino: l’urto potrebbe dunque averlo sbalzato in avanti con violenza. Sui resti di Gioele è stata effettuata oggi l’autopsia al Policlinico di Messina. “Abbiamo cominciato a fare alcuni esami e dovremmo ovviamente continuare per raccogliere qualsiasi elemento di giudizio che abbia un riscontro di natura oggettiva che possa servire agli inquirenti», ha detto il medico legale Daniela Sapienza, consulente della Procura di Patti. Un lavoro, quello dei medici legali, difficilissimo visto lo stato dei resti. Il corpo di Gioele presenta morsi di animali selvatici, come ha appurato dal biologo forense Salvatore Spitaleri, del Centro di investigazioni scientifiche, tra i consulenti di parte nominati dai legali della famiglia Parisi. E arrivare a risposte certe sulla causa della sua morte è particolarmente complesso. Le analisi eseguite sull’Opel Corsa della madre hanno evidenziato però sei tracce biologiche che potrebbero essere del bambino che potrebbero essere compatibili con ferite riportate nell’incidente. Tra gli aspetti da chiarire c’è anche il luogo in cui Gioele è morto: non è chiaro se il corpo originariamente fosse vicino a quello della madre e sia stato poi trascinato via dagli animali. Per risolvere quello che si presenta come un vero rompicapo la procura di Patti ha nominato un pool di esperti: oltre ai due medici legali. Daniela Sapienza ed Elvira Ventura Spagnolo, il professor Stefano Vanin, associato di Zoologia all’università di Genova, entomologo; Rosario Fico, zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi, Rita Lorenzini, zoologa e genetista esperta in materia di fauna selvatica e la geologa forense Roberta Somma, esperta nell’analisi di terreni e resti umani. Non si placano infine le polemiche sulle ricerche di Gioele. ‘Il miasma è ancora presente nell’aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore», ha detto l’avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele. Mentre l’avvocato dei familiari di Viviana, Nicodemo Gentile, invita alla prudenza. «Anche se stanno emergendo degli spaccati che fanno pensare si possa trattare di una tragica fatalità. Bisogna avere pazienza ed essere molto cauti. Al momento non ci sono punti fermi», dice confermando che nessuna pista è esclusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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