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«Fammi l’assicurazione, se no…», imprenditore di Taormina fa arrestare due estortori

Di Redazione |

I carabinieri di Taormina hanno notificato, in carcere, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Messina Eugenio Fiorentino su richiesta del procuratore aggiunto della Dda messinese Sebastiano Ardita e del sostituto procuratore Francesco Massara nei confronti di due esponenti dei clan etnei di Cosa nostra accusati a vario titolo di estorsione in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso. In manette sono finiti Francesco Antonio Faranda, catanese di 38 anni residente in Fiumefreddo di Sicilia, ritenuto appartenente al clan “Brunetto”, egemone nell’area sub-etnea nord-occidentale e Emanuele Salvatore Blanco, catanese di 44 anni, anche lui residente a Fiumefreddo di Sicilia e ritenuto appartenente anch’egli al clan “Brunetto”.

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I provvedimenti sono scaturiti dall’operazione antimafia dei carabinieri “Good Easter” che nello scorso aprile portò all’arresto di altri esponenti di spicco di “Cosa Nostra” tra cui anche Carmelo Porto, catanese di 60 anni, residente in Calatabiano, ritenuto un elemento di vertice del clan “Cintorino”. Il blitz permise di sgominare una organizzazione che imponeva il pizzo nell’area taorminese soprattutto alle rivendite di autovetture.

Faranda e Blanco invece sono accusati di avere estorto a un imprenditore titolare di un’agenzia di Taormina a concludere un contratto di assicurazione di autoveicolo con targa di prova, nonostante la targa non fosse registrata alla banca dati, condizione questa necessaria alla conclusione del contratto. Ma i due hanno minacciato l’assicuratore: “…Sono problemi tuoi, forza il sistema, premi il bottone e fammi la polizza.. Senti tu non lo sai chi sono io? Quando ti chiedo una cosa chiudi l’ufficio e vieni subito a casa mia, non ci vieni?”.

I carabinieri hanno così predisposto un servizio di vigilanza nei confronti della vittima e della sua compagna e i carabinieri hanno subito notato la presenza di Emanuele Salvatore Blanco che nel tardo pomeriggio di un giorno di aprile si era messo davanti la porta dell’agenzia dove aspettava l’imprenditore. Una volta uscito Blanco si è allontanato ma è stato bloccato e portato in caserma dai carabinieri. Determinante – spiegano i magistrati – è risultato il coraggio, la determinazione e la collaborazione dimostrata dall’imprenditore che collaborando con le Istituzioni ha permesso di assicurare alla giustizia due pericolosi malviventi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA