Messina
Evasione fiscale, Cateno De Luca torna libero: revocati domiciliari
PALERMO – Cateno De Luca si scatena, dopo che il gip gli ha revocato i domiciliari a 12 giorni dall’arresto per evasione fiscale e a 10 giorni dall’assoluzione in primo grado per il sacco di Fiumedinisi, davanti alle colonne del tribunale messinese accusa «un sistema in cui ai magistrati non si può dire che hanno fatto una minchiata» e quei pm che “infagano e falsificano la giustizia”. «Abbiamo un conto aperto con alcuni personaggi del tribunale di Messina – dice il deputato regionale del Centrodestra – Noi non stiamo col capo chino, noi denunciamo qualsiasi tipo di mafia anche quella giudiziaria. Il Gip ha sconfessato porcherie che abbiamo subito».
Il giudice Carmine De Rose annulla i domiciliari impone la misura interdittiva del divieto di esercizio di posizioni apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta sull’evasione fiscale, di cui De Luca è direttore generale. Per il giudice sussistono i gravi indizi di colpevolezza ma si sarebbero affievolite le esigenze cautelari. De Luca si scaglia contro «i geometri improvvisati che non hanno mai versato un contributo Inps e stilano liste di impresentabili». «Faccio la politica del fare – dice – non mi piacciono i fannulloni che prendono lo stipendio e si ricandidano». Annuncia che va avanti nel progetto per la sindacatura a Messina: «Se la città mi vuole io ci sono. E’ il simbolo della battaglia politica». «Ho fatto due esposti e domani ne farò un terzo: falso in atti giudiziari, calunnia, infedele patrocinio – spiega – Denuncio chi sporca il Palazzo di giustizia, chi si vendica perchè gli si dice che ha sbagliato. Chiedetelo al pm Vincenzo Barbaro, l’abbiamo denunciato. Domani mi arrestano di nuovo? Ci siamo abituati, la valigia per la cella è già pronta».
«E’ possibile che mi hanno abbiano fatto sei indagini e quattro verifiche in sette anni sulle carte finanziarie?» si chiede il deputato regionale che ora potrà sedere all’Assemblea regionale siciliana non appena verrà convocata dal presidente della Regione Nello Musumeci. De Luca dopo la notizia della revoca dei domiciliari, disposta anche per Carmelo Satta, ex presidente della Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori, su cui ruota l’inchiesta per evasione fiscale, ha partecipato all’udienza del tribunale della libertà cui è stato chiesto di togliere anche la misura interdittiva e di dissequestrare i beni immobili della Fenapi: il gip ha già dissequestrato i conti correnti della federazione e di De Luca. L’avvocato Carlo Taormina, uno dei legali del politico ha detto: “Noi non siamo ancora soddisfatti perché l’ordinanza del giudice è un pochino confusa ed evidentemente preoccupata di raggiungere quello che era il suo obiettivo cioè scagionare totalmente De Luca e quindi ci sono incertezze che vogliamo fare eliminare». Rivolgendosi ai giornalisti Taormina dice: «Sono sorpreso che una stampa attenta non capisca cosa è accaduto. Se sei anni fa De Luca è stato arrestato riciclando un processo nel quale era stato tutto archiviato e ora dopo sei anni viene fatta la stessa operazione rispetto a processi di carattere fiscale nei quale c’era già stata la sentenza di non doversi procedere del gup di Messina, tutto ciò non vi lascia perplessi?». «Se poi l’arresto dopo le elezioni non vi dice ancora nulla – prosegue – dubito del vostro equilibro. E’ chiaro che nei confronti di De Luca c’è un’operazione guidata da qualcuno che abbiamo già individuato. Vi rendete conto che rispetto al sacco di Fiumedinisi è stato deciso che il fatto non sussiste e un gip dopo un interrogatorio di garanzia giunge alla conclusione di revocare i domiciliari? Contro di lui c’è killeraggio». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA