Messina
Dj morta, la cognata: «Viviana aveva ingerito pillole forse per suicidarsi»
Venetico (Messina) – Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata morta lo scorso 8 agosto, ai primi giugno “aveva chiamato il marito Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva ingerito cinque o sei pillole”. Il marito Daniele la portò subito “al Policlinico di Messina” dove le venne fatta una flebo. “Ma non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio”. Poi Viviana “decise di tornare a casa” perché lei “firmò le dimissioni”. A raccontarlo è Mariella Mondello, la sorella di Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi.
Dopo essere tornata a casa “riprese la cura” che le avevano prescritto tempo prima. Due mesi prima, il 17 marzo, in pieno lockdown, la donna era stata portata all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dove le era stato diagnosticata una forma di “paranoia”. Ha avuto un crollo mentale “dovuto a una crisi mistica”. E’ quanto risulta scritto su un certificato medico rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e che la donna teneva nel cruscotto della sua auto. Come ha confermato il procuratore capi di patti Angelo Vittorio Cavallo. Anche se ieri il marito Daniele ha voluto sottolineare che la donna “negli ultimi periodi non era un cura e non prendeva pillole”.
A quanto dichiarato la cognata della donna fa seguito una dichiarazione dell’avvocato Pietro Venuti. «Viviana non ha tentato il suicidio a giugno, ma ha soltanto ripreso dei medicinali che le avevano dato a marzo all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, forse però ha esagerato con un sovradosaggio. Spero che nessuno voglia speculare anche su questo». Il legale ha poi aggiunto:«Verranno fatti oggi degli esami alla scientifica di Palermo sui vestiti di Viviana Parisi e domani mattina verrà effettuato un sopralluogo sui posti dove sono stati ritrovati il corpo della donna e quelli si sospetta fortemente siano i resti di Gioele».
E sulla donna si registra anche la testimonianza di un commerciante: «Erano una bella coppia lì vedevo spesso passare accanto al mio showroom. Negli ultimi giorni ho visto che Viviana Parisi era con lo sguardo spento e non sorrideva. Lei era molto attaccata al figlio, forse troppo. Prima dell’emergenza Covid-19 lo aveva ritirato dall’asilo». Lo ha detto Tiziano Pitale residente e commerciante di Venetico che conosceva la dj e il marito Daniele Mondello. Due giorni fa c’era anche lui nelle campagne di Caronia a cercare Gioele. «Ho partecipato con mia moglie – ha affermato – perché mi sono immedesimato nel dolore del padre. Non voglio giudicare le ricerche, ma il posto dove è stato trovato il bambino dicevano che era stato bonificato. Anche io, come l’ex carabiniere, avevo portato come me una piccola falce e un coltello, perché la boscaglia era molto fitta. Ho riunito un gruppetto e ci siamo organizzati per le ricerche. Poi – ha concluso – ho chiesto di recitare una preghiera sperando che Viviana indirizzasse noi e gli altri volontari per poter trovare Gioele». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA