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De Luca all’attacco sulla R4: «Lamorgese ci faccia un regalo e si dimetta»

Di Redazione |

La coppia di cittadini francesi che era arrivata il 22 marzo scorso a Messina per poi andare ad Aci Trezza (Ct) ospite di loro amici argentino-spagnoli, è andata a Mazzarino (Cl) coi cani e sempre a bordo della Renault 4 ormai diventata famosa per le immagini e i video trasformati in meme e che circolano sui social.

Ora i due, un ragazzo e una ragazza, sono ospiti di un ragazzo che vive in campagna. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, aveva preso come esempio di mancati controlli sugli spostamenti il fatto che l’auto avesse attraversato l’Italia fino ad arrivare in Sicilia nonostante i dpcm del governo sul coronavirus.

In realtà la coppia francese era partita dalla Campania e aveva le autorizzazioni per spostarsi. Le dure prese di posizione di De Luca hanno fatto reagire il ministro che lo aveva denunciato per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze armate. La decisione era stata presa da Luciana Lamorgese, «a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari».

Ora De Luca dice di aver scritto «una lettera d’amore al ministro dell’Interno per informarla che ieri pomeriggio, Vincenzo Marino, il mio collega sindaco di Mazzarino, oltre a pubblicare sui social un video di denuncia, mi ha chiamato per informarmi che la Renault 4, è giunta nel nisseno, senza alcuna autorizzazione istituzionale».

Secondo De Luca i viaggiatori si sono spostati perché ad Aci Trezza vivevano in otto in una stanza e non avendo di che cosa nutrirsi, avevano deciso di andarsene. «Il sindaco di Mazzarino – prosegue – li ha identificati, denunciati, e ha trovato loro un posto dove obbligarli a trascorrere il periodo di isolamento, facendosi altresì carico di fargli eseguire il test tampone e del vitto ed alloggio per tutta la durata dell’isolamento».

«In poche parole – continua – ecco dimostrata per l’ennesima volta l’assoluta fallacia di un sistema di controlli da voi architettato che è valido solo sulla carta. Persone che entrano in Sicilia e si spostano da un Comune all’altro e che costituiscono un problema solo per le massime autorità locali di sanità, i sindaci, che poi, una volta che se li trovano nel loro territorio, sono costretti a trovare le soluzioni per tutelare la collettività e fare applicare delle disposizioni che, come è ormai dimostrato, sono prive di misure per assicurare la loro concreta attuazione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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