MESSINA – Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, dopo aver revocato l’ordinanza anti-Covid che sarebbe dovuta entrare in vigore venerdì prossimo, ha detto di aver ricevuto «minacce formulate pubblicamente» al suo indirizzo e che ha provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria. Minacce che hanno spinto De Luca a revocare l’ordinanza restrittiva da lui firmata, «a tutela dell’ordine pubblico», come scrive nel provvedimento di revoca.
Il sindaco prevedeva ulteriori restrizioni alla zona rossa, decisione che avrebbe scatenato polemiche, minacce e insulti nei confronti del primo cittadino e della sua famiglia. De Luca spiega che «l’amministrazione comunale non è stata posta nelle condizioni, nonostante gli impegni assunti dall’Asp di Messina e dal commissario territoriale Covid, di avere una precisa cognizione dell’andamento del contagio né dell’andamento dell’emergenza sanitaria in città».
«Volevamo prenderci ulteriori responsabilità e collaborare con altre istituzioni – afferma De Luca – visto l’evolversi della pandemia. Avevamo deciso di mettere in campo tutte le nostre risorse per aiutare la città, ma visto che molte organizzazioni sindacali o esponenti politici vogliono prendere la mia amministrazione come capo espiatorio per le mancanze che sono invece di altri, ho deciso che da oggi faremo solo quello che ci compete. Molti oggi in maniera organizzata – hanno cominciato ad attaccarci o a delegittimare me o gli altri esponenti della mia giunta, addirittura mi sono arrivate minacce».
«Molti commercianti pensano che falliranno per colpa mia – conclude – mentre sono di altri le responsabilità. Tutto questo non è coretto. Che sia l’Asp a gestire l’emergenza Covid come ha fatto fino ad ora, tanto che ancora oggi non ci ha fornito nemmeno i dati adeguati sull’emergenza».