Palermo – L’esodo dal Nord al Sud, che si è verificato fino a ieri sera con treni pieni in partenza da Milano per l’emergenza coronavirus, ha convinto il governo Musumeci a stringere ulteriormente sui controlli. Autocertificazione alla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni (Reggio Calabria) da consegnare agli agenti della polfer, per i passeggeri che arrivano con treni dal Nord Italia e controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina, con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti. Sono queste infatti le disposizioni in atto nelle due regioni per controlli sull’arrivo di persone in Sicilia e Calabria. Al momento tutto si svolge regolarmente. Nella Città dello Stretto sono impegnati nell’operazione polizia, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera. Maggiori controlli sugli arrivi in treno dal Nord Italia erano stati disposti stamane dal presidente della Regione Nello Musumeci anche con il supporto delle Guardie Forestali che sono corpo armato regionale, a Messina.
Stop al 60% dei treni regionali: è invece la misura sulla quale starebbe lavorando l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, come ulteriore provvedimento per contenere i contagi. L’eventuale decisione sarà assunta in raccordo col governatore Nello Musumeci.
«Ho sentito e concordato con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e con il prefetto di Messina Carmela Librizzi le urgenti iniziative per i necessari controlli sanitari sulle centinaia di passeggeri in arrivo dal Nord. Ho anche dato disposizione ai servizi sanitari regionali, d’intesa con l’assessore Ruggero Razza, ed alla nostra Protezione civile di verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute», aveva già dichiarato in mattinata il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in merito all’imminente arrivo in treno, nell’Isola, di numerosi cittadini provenienti dal Nord. Il Governatore ha firmato un’ordinanza che rende ancora più stringenti i controlli e prevede la quarantena obbligatoria per chi rientra in Sicilia. «Intanto – aggiunge – ho allertato le nostre guardie del Corpo forestale, che stanno convergendo su Messina. Serve la prudenza e la collaborazione di tutti, specie di chi è in arrivo. Non possiamo vanificare lo sforzo ed il sacrificio che sta compiendo in questi giorni la comunità siciliana».
Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando prende posizione: «Centinaia di persone, dimostrando spesso di non aver compreso la gravità della situazione, si stanno spostando dalle regioni del nord verso il sud. Al di là degli aspetti penali, si tratta di un comportamento comprensibile ma irresponsabile, che non serve a tutelare né la propria salute né quella dei propri cari. Anzi che mette a rischio la salute di tutti». «Occorre evitare in tutti i modi – aggiunge – i contatti ravvicinati (e sui treni questo è praticamente impossibile) ed occorre che queste persone vengano in qualche modo controllate prima ancora del loro arrivo in Sicilia. Per questo – conclude Orlando – ritengo indispensabile che sia affidato all’Usmaf l’incarico di effettuare dei controlli a Villa San Giovanni, prima ancora che i treni e i passeggeri vengano imbarcati, essendo poi di fatto complicatissimo fare controlli dopo l’arrivo in Sicilia per la miriade di stazioni ferroviarie potenzialmente interessate».
Di opinione contraria è Luciano Cantone portavoce alla Camera del M5S e membro della Commissione Trasporti: «Ricordo all’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, che i treni per il servizio pubblico devono essere garantiti, e comunque sono già stati rimodulati senza dimenticare che chiunque rientri nella propria residenza da regioni diverse, anche in treno, ha l’obbligo di darne comunicazione sulle apposite piattaforme informatiche e di mettersi in quarantena». «Il Dpcm non impedisce alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni, anche in considerazione della chiusura di tanti cantieri soprattutto al Nord, non mi sembra opportuno – prosegue – che un membro del governo regionale alimenti la ‘caccia all’untorè, quando dovrebbe lavorare per garantire di concerto con le Prefetture siciliane gli adeguati controlli ai flussi in entrata e sul territorio». «I nostri sottosegretari – conclude – sono stati già avvertiti in merito alla situazione critica in cui si viaggia e, per quanto riguarda i dipendenti di Rfi e Ferrovie dello Stato, si lavora su questi treni, sono stati già sollecitati gli opportuni controlli».