Blitz mafia dei Nebrodi, la denuncia della vittima che chiedeva protezione al boss

Di Redazione / 15 Gennaio 2020

PALERMO – Denuncia l’estorsione subita, ma, allo stesso tempo, si rivolge al capomafia per avere la sua “copertura”. E’ la singolare storia di un proprietario terriero di Tortorici, nel Messinese, emersa nell’inchiesta denominata Nebrodi, coordinata dalla Dda, che oggi ha portato a 94 arresti. L’agricoltore aveva dato in affitto alla figlia del boss Gino Bontempo un fondo di 15 ettari in contrada Abadessa, pattuendo una locazione di 1500 euro al mese. Ma il mafioso e la figlia, sua prestanome, non hanno mai pagato l’affitto. Per far valere le sue ragioni la vittima si è rivolta a un altro capomafia, Giuseppe Costanzo Giammataro, tra gli arrestati di oggi, che, grazie alle pressioni di due boss Sebastiano Bontempo detto «il guappo» e Sebastiano Bontempo detto «biondino» gli ha fatto riavere la disponibilità dei terreni.

La vittima ha raccontato la storia ai carabinieri. «Potrebbe apparire sorprendente che una parte offesa faccia dichiarazioni ai carabinieri – scrive il gip nella misura cautelare – ma il dato doloroso ma pregnante è che l’agricoltore narra la verità sull’estorsione perché ha fatto una sua personale assicurazione con la mafia».

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