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A Taormina prima estate senza il “Mocambo”: chiuso per lite tra proprietà e gestori

Antonio Lo Turco, rappresentante della proprietà, asserisce che il locale, prima o poi, rivedrà la luce

Di Mauro Romano |

Per la prima volta, dopo oltre mezzo secolo, nel pieno dell’estate le luci del “Mocambo”, lo storico ritrovo che ha fatto epoca, sono rimaste spente. E non si sa quando saranno riaccese a causa di diatribe, finite in tribunale, tra la proprietà e la società che gestiva da oltre 30 anni quello che è più che un bar.

«Sì, il Mocambo resta chiuso – racconta con un pizzico di commozione Antonio Lo Turco, in rappresentanza della proprietà -, non riferisco le vicende che hanno condotto a questa inverosimile situazione. Intendo parlare di quello che è stato il “Mocambo”, quello che è attualmente e quello che sarà. Il locale è stato fondato da nostro nonno, Carmelo Fichera, negli anni Cinquanta e gestito per anni dell’incredibile personaggio che fu mio zio, Robertino Fichera, amico ad esempio di Michelangelo Antonioni e Giuseppe Fava. Con lui conversavano tutti i più grandi intellettuali e personaggi dell’epoca, addirittura Tennessee Williams lo ritrasse in un quadro chiamato. Anche Truman Capote e tutti gli americani che svernavano in Sicilia fecero del “Mocambo” il loro punto di riferimento. Posso dire a nome della nostra famiglia che tornerà a splendere non di luce ma addirittura di sole e fiamme. Tornerà, dunque, più splendente che mai».

Lo Turco ricorda i personaggi ritratti nello storico murales che si trova all’interno del ritrovo: «L’opera è di Cristian Bernard ed è ispirata al “Caffè Greco” di Renato Guttuso. Spiega cosa è stato il “Mocambo”, oltre a mio zio c’è raffigurata tutta la nostra famiglia ma si possono riconoscere anche attori e personaggi storici di Taormina, come Renatino Musumeci e Dino Papale, tutti quelli, insomma, che hanno fatto la storia di questo pezzo di Taormina».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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