Lo dico
UNICT–AMTS: tanto fumo, pochi posti e tante multe
Catania, 14 novembre – La Comunità studentesca dell’Università di Catania e, in specie, del Dipartimento di Giurisprudenza resta vittima di un disservizio causato da AMTS: l’impossibilità di utilizzare il parcheggio R1, sito in via Plebiscito, 747 Catania, contrariamente a quanto – solo teoricamente – garantito dalla convenzione UNICT-AMTS A inizio anno accademico, attraverso apposita comunicazione sul sito ufficiale, UNICT comunicava: “Per l'anno accademico 2022/23, tutti gli studenti regolarmente iscritti all’Università̀ di Catania possono sottoscrivere l’abbonamento annuale ai trasporti urbani bus AMTS e metro FCE alla tariffa agevolata di 20 euro: il costo residuo è a carico dell’Università̀ di Catania.” Inoltre, si informava che gli studenti abbonati avrebbero avuto titolo anche ad utilizzare i parcheggi scambiatori AMTS Due Obelischi, Nesima e R1. L’iniziativa all’insegna dell’ecosostenibilità è stata ben accolta dalla Comunità studentesca. L’aggiunta del parcheggio R1, data la posizione strategica, ha spinto tanti studenti e tante studentesse a sottoscrivere l’abbonamento. Tuttavia, intorno alla seconda metà di ottobre sono emersi già i primi problemi. Roberta Arcidiacono, studentessa di Giurisprudenza e membro dell’Associazione GiurisprudenzAttiva, sintetizza gli avvenimenti: “I vigilanti del parcheggio R1 hanno iniziato a comunicare oralmente a studenti e studentesse l’impossibilità di usufruire del parcheggio R1 per “limiti di capienza” e l’alternativa disponibilità – col medesimo abbonamento – dei posti auto riservati mediante le cd. strisce blu nella vicina Piazza Vaccarini. Alle parole dei vigilanti, però, non corrispondevano i fatti: nonostante l’affermata carenza di posti, sino al 31 ottobre (termine ultimo per il pagamento) è stato possibile acquistare ulteriori abbonamenti universitari. Quindi, nuovi abbonamenti, nuovi posti da riservare… Soltanto in data 2 novembre, AMTS trasmette un comunicato, mediante il quale opera una MODIFICA UNILATERALE dell’accordo stipulato con UNICT: “Considerata la limitata disponibilità di posti auto, … sarà consentito l’accesso a non più di 15 autovetture al giorno”. Tale modifica unilaterale è inaccettabile dalla Comunità studentesca che prima ha pagato e, poi, viene privata di un servizio.” Gianfrancesco Pisa, studente di Giurisprudenza e membro dell’Associazione GiurisprudenzAttiva, fa notare: “Secondo l’art.2 dell’Accordo UNICT-AMTS, siglato per il corrente anno accademico, l’Università di Catania gode – citando testualmente – “entro i limiti di capienza” del parcheggio R1. Da regolamento interno, il limite di capienza è rappresentato dalla segnaletica orizzontale e, a un primo conteggio, risultano 179 posti disponibili. L’Accordo siglato non contempla alcun limite quantitativo, che è sopraggiunto soltanto ex post”. Lo studente continua: “Oltre il danno, pure la beffa. Agli studenti e alle studentesse che, su indicazione dei vigilanti del parcheggio R1, hanno utilizzato i posti auto riservati in piazza Vaccarini sono state elevate decine di multe. Ed è bizzarro come nella stessa comunicazione ufficiale di AMTS Catania S.p.a., a firma dell’amministratore unico, si specifica che proprio il parcheggio Vaccarini sia stato indicato, quale alternativa, dalla stessa Azienda”. Le continue modifiche del servizio non sono state adeguatamente rese conoscibili e hanno causato notevoli disagi alla Comunità studentesca, nonché creato una situazione d’incertezza. Per tali ragioni, chiederemo in ogni sede e con ogni strumento che la legge dispone: – Il rispetto dell’Accordo stipulato – inizialmente – tra UNICT e AMTS; – La rimozione del sopraggiunto limite quantitativo di 15 posti auto; – L’annullamento delle sanzioni elevate agli studenti e alle studentesse che hanno seguito le indicazioni fornite dal personale del parcheggio R1. Nell’eventuale impossibilità di garantire l’Accordo iniziale, chiediamo: – L’ESTENSIONE DELLE FACOLTA’ DI PARCHEGGIO, mediante esposizione di apposito pass, nelle STRISCE BLU delle vie adiacenti alle strutture universitarie (“Polo G. Virlinzi” sito in via Rocca Romana, “Villa Cerami” sita in via Gallo) Qualora nessuna alternativa proposta fosse possibile, seppur con grande dispiacere, non possiamo far altro che domandare: – La RESTITUZIONE DELLA SOMMA VERSATA per usufruire stabilmente di un servizio non garantito.