Per fare morire un borgo importante come IBLA, non ci vuole molto, scusatemi non voglio né provocare e tantomeno polemizzare, ma di certo questa strana sindrome colpisce solo il territorio di Ragusa compresa la contrada San Giacomo, con l’eccezione ex Mazzarelli oggi Marina di Ragusa che mi riservo di argomentare dettagliatamente un secondo momento. Marina è considerata la perla del sud est mediterraneo il borgo marinaro dei record, presenze, costi alle stelle per metro quadro degli immobili, affitti estivi solo per redditi medio alti alti, per un mese di vacanza ad una famiglia di 4 persone conviene vivere in un albergo a ** compresi servizi animazione, piscina, colazione e servizi spiaggia tutto in pensione completa ma prima dovrebbero esserci questi Alberghi !?! …non credete … invece si pensa a costruire supermercati sempre più grandi e centri commerciali (la grande passione dei ragusani), altrettanto che dire di Ristoranti e Pizzerie a Marina che si sfidano a colpi di menù chi ha i prezzi più alti. Fatta questa premessa ritorno al vero problema …il Borgo Ragusa Ibla che perde interesse da parte dei turisti del barocco siciliano! Come si può fare morire un qualcosa di straordinario che le generazioni precedenti ci hanno donato, e la cosa più triste è che non facciamo niente di niente, cercando capri espiatori per arginare contrastare in pieno boom turistico post COVID questa anomala emorragia di turisti. Com’è finita la pandemia è passata anche la © montalbanite © per il Borgo di Ibla. Non voglio dare alcuna responsabilità ad una piuttosto che un’altra amministrazione che si sono avvicendate nel corso degli ultimi 25 anni. Probabilmente i Ragusani stessi credevano d’essere i veri artefici e protagonisti di un successo durato poco …macché questo successo, quello che c’è stato, così rapido è avvenuto per la sola forza d’inerzia messa in moto dalla serie televisiva di gran successo di Andrea Camilleri. Ibla è l’esempio perfetto di un Borgo a tutto tondo un territorio di smisurata bellezza, disatteso e dimenticato dai ragusani. Ma pensandoci bene; potremmo mai avere un bel vaso di Basilico con le foglie verdi e turgide se non lo innaffiamo quotidianamente? Non si vive solo di rendita quando abbiamo in Sicilia una offerta turistica di Barocco ampia. Non potrà mai cambiare questa inclinazione al suicidio da parte dei ragusani che vivono sia nella parte alta piuttosto che quello di marina o di Ibla. Il ragusano in genere non ci mette niente del suo per promuovere il suo stesso territorio così di certo non si arriva da nessuna parte. Ho trascorso almeno cinque sesti della mia vita pur non essendoci nato a Ragusa, senza presunzione di sorta, credo d’avere l’autorevolezza per esprimere una mia opinione per analizzare questo abbandono sistematico da parte degli stessi ragusani che sta avvenendo nel Borgo di Ibla. Ipotizziamo un rilancio che inizi dalle nuove generazioni un programma di riqualificazione del territorio sin dalle scuole materne con maestre e insegnanti che portano file indiane di ragazzini partendo dalle scuole passando da piazza San Giovanni giù per scale e le viuzze per arrivare alla villa di Ibla passando da San Giorgio sino all’ ex distretto. Incentivare percorsi e passeggiate notturne o diurne per conoscere la storia e l’architettura del borgo ai ragusani. Sviluppare ed accrescere l’orgoglio di appartenenza al borgo di Ragusa Ibla, dare uno spiccato senso di appartenenza ai vari quartieri di Ibla magari gemellati con quelli di Ragusa alta, facendo rinascere l’orgoglio ibleo programmando il Palio delle varie contrade legate alle chiese con tanto di confraternite. Guarda caso ancor oggi l’unico luogo attivo e vivo è il circolo dei 18 aristocratici, detto circolo dei nobili che da quasi 2 secoli tra alti e bassi che ha attraversato il Borgo, costantemente mantiene una certa vitalità! Questo fa riflettere sulla staticità e indifferenza che da sempre è latente, una forma patologica di “Ragusite”
gianniarrabito© borgogastronauta