GIOELE Angelo eri, e non avevi ali, / bello di luce come fossi il sole, / volare non potesti oltre i tuoi mali… / e gran pena funerea in cuor mi duole… / Straziato da quei ruvidi animali, / tu, tenerello, le ultime parole / le dedicasti a mamma, l’hai invocata / …povera mamma, dolce e sventurata.
Alfio Cariola, Gravina CT.