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Il mio sogno sul Borgo Santa Rita di Caltanissetta

Di Redazione |

Poche case in pietra , le stesse che si ricavano dai terreni circostanti. Ma anche una chiesa affrescata che resiste al tempo e all’oblio, un forno, qualche stalla, un caseificio, alcune stradine e un’atmosfera sospesa che potrebbe essere spezzata dopo decenni di silenzio e abbandono. Il borgo Santa Rita ( una frazione del comune di Caltanissetta) è un borgo antico di quelli che oggi vengono definiti come “paesi fantasma”. Questo perché le ultime persone che lo abitano sono soltanto 10. Destinato a un futuro di progressivo abbandono e dimenticanza. Da qualche tempo, infatti, alcune persone hanno deciso di restituire al borgo una nuova vita, andando alla ricerca di chi, oggi, desidera tornare a vivere “come una volta”, in un’esistenza scandita dai ritmi della natura e dalla calma di piccolo paese in cui il benessere si ritrova nelle gioie quotidiane fatte anche di piccole fatiche. Questo Borgo è stato popolato da più di 100 anni da persone che vivevano sostenendosi esclusivamente di autoproduzione allevando animali, lavorando la terra, utilizzando le risorse del luogo. Essendo anche molto lontano dai centri, la gente qui viveva in modo semplice. Io vorrei che chi sceglierà di trasferirsi qui, di spostare qui la propria residenza, desiderasse vivere in questo modo. Non chiediamo soldi a nessuno proprio perché la sola cosa che vogliamo è che questo torni a essere un paese in cui per strada puoi incontrare bambini che giocano, chiocce con i loro pulcini, anziani seduti fuori dalla porta. Mi rendo conto che è un sogno. Ma è ciò che davvero vorrei per questo posto. Un atto d’amore per un luogo quasi scomparso, un progetto che, se andrà a buon fine, contribuirà a far scorrere nuova linfa tra le case di pietra, strappandole dall’oblio in cui rischiavano di cadere. Ad occuparsi del borgo ci sono alcuni volontari allo scopo di renderlo pulito e ospitale. Si sta lavorando anche  per qualche evento come concerti, fiere, gare  ma causa Covid 19 è tutto in sospeso..anche la festa della amatissima Santa Rita. Questi luoghi portano con sé un valore che non si può lasciare perdere. Siamo noi, sono le nostre radici ed è importante salvaguardare questi luoghi. Sono realtà che possono farci soltanto del bene. I nostri nonni hanno vissuto tanto tempo in questi luoghi, con tanta fatica ma anche con tanta serenità. È questa storia che vogliamo recuperare.”

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