Catania è una bellissima città. Ma….
Andando allo stadio usando la metro e scendendo alla fermata Milo si inizia a vedere il degrado e l’abbandono in cui versa la città. Dalle mattonelle che traballano appena salite le scale.
Proseguendo a piedi in direzione Cibali si ha modo di apprezzare le vegetazioni spontanee (leggi erbacce) che hanno raggiunto la considerevole altezza di 50-60 cm . Ed ora fuoriescono in maniera tale che un decespugliatore non basterà. (sarebbe bastata una puntuale manutenzione)
proseguendo la discesa si notano alberi dalla dubbia stabilità (uno anche nello spartitraffico centrale ove la vegetazione incolta la fa da padrona) con rami secchi e penzolanti che in un tratto non consentono la percorrenza del marciapiede ma anzi bisogna andare in strada. Cartelloni pubblicitari posizionati ad altezza testa o peggio in corrispondenza di segnali stradali.
Arrivati al semaforo con la via E. D’Angiò il marciapiede si trasforma in un avvallamento e rigonfiamento continuo dovuto alle radici degli alberi secolari della vicina Caserma.
Qui la vegetazione a fianco del marciapiede ( continuamente irregolare) una esplosione di colori e discariche varie.
Finalmente si arriva in via Cesare Beccaria dove qui si ha una parvenza di marciapiede. Welcome to the Jungle.
P.s nel sottopasso che dal viale Fleming immette sulla circonvallazione i ciuffi di erba e la siepe all’uscita potrebbero essere tagliati in una mezza giornata)
Ma si sa che in Sicilia ci sono altre piaghe: il “Vuccano” “A Siccità” e il traffico che ci rende nemici famiglie contro famiglie dove l’uomo potrebbe fare ma non fa.
Dario Anzaldi