Si è svolta sabato pomeriggio nel capoluogo etneo la manifestazione "Catania Rialzati" indetta come risposta popolare alla disastrosa situazione in cui versa il territorio, situazione che si è gravemente accentuata con l’ultima alluvione che ha colpito la città etnea e l'area metropolitana provocando tre vittime e ingenti danni. Non a caso
"Basta morti! Vogliamo la messa in sicurezza del territorio" sono state le parole d'ordine della manifestazione, che partita da via Etnea, all’altezza di Piazza Stesicoro, ha raggiunto il locale palazzo della Regione siciliana.
Presenti alla manifestazione centinaia di cittadine e cittadini provenienti dai quartieri popolari di Catania, gli aderenti ad associazioni ambientaliste, rappresentanti di comitati territoriali di altri comuni dell’isola (fra I quali Lentini, Messina, Palermo), le attivissime e gli attivissimi i militanti di Spazi Sociali Catania, le ragazze e i ragazzi di Potere al Popolo con le loro inconfondibile magliette nere in cui spicca la stellina rossa, dei rappresentanti dei Cobas, i rappresentanti dei partiti e dei movimenti della sinistra radicale, una nutrita delegazione della Federazione del Sociale USB Sicilia con rappresentanti di Catania, Palermo e Ragusa.
"Dobbiamo pretendere meno spreco di denaro pubblico in grandi opere inutili – ad esempio il progetto del Ponte sullo Stretto – e più opere di messa in sicurezza dei territori", affermano a più riprese i manifestanti. Messa in sicurezza che investe anche la grave situazione dei rifiuti solidi urbani che hanno invaso gran parte della città in concomitanza con le giornate dell'alluvione trasformando Catania in una enorme discarica abitata dai topi. La manifestazione si è conclusa con l'intervento di una rappresentante del Comitato Abitanti Picanello che ha denunciato lo stato d'abbandono in cui versa Picanello, rivendicando la dignità degli abitanti di Picanello, San Cristoforo, Librino, San Giogio, Monte Po, quartieri popolari di Catania.