Se per il lungomare di Catania segnaliamo l'ennesimo sfregio al patrimonio collettivo, c'è ancora qualcuno capace di stupirsi? Penso pochi, comunque sempre di meno, in virtù di quella corazza, chiamata assuefazione, con cui la gente si protegge rendendosi immune ai dispiaceri e ai turbamenti del mondo esterno. É come se, lungo la passeggiata affacciata sul mare, definita, ma quanto impropriamente, "il salotto panoramico della città", si incontrassero a terra feriti, bisognosi di soccorso, cadaveri, lasciati ad imputridire, e si continuasse a camminare distogliendo lo sguardo rivolgendolo altrove. A questo comportamento di autodifesa ormai ricorre gran parte della cittadinanza. Come darle torto? Se vuoi sopravvivere nella giungla metropolitana ti devi armare di scudo per difenderti dai colpi ostili e adeguarti al suo habitat.
Il preannunciato ennesimo sfregio ha colpito, questa volta, il "Liotru d'autore" collocato in Piazza Nettuno. La solita feroce stupidità vandalica, che sul lungomare trova terreno di impunite scorribande e raid distruttivi, gli ha asportato una zanna e martoriato il dorso riducendolo a colabrodo, o colasangue come meglio si preferisce. E la gente continua a fotografarsi con questo martire a fare da sfondo! Foto che faranno chissà che giro nel mondo, esplicito biglietto da visita del nostro degrado culturale e della nostra indifferente sopportazione.
Lo scempio sul variopinto elefantino, simbolo della città, ovvero della sua componente più creativa e poetica, é frutto della stessa rabbiosa ignoranza che ha colpito la leggiadra figura marmorea dello scultore Francesco Messina in Piazza Europa, "La Romantica" purtroppo ribattezzata "La Sfregiata". Sono entrambi un vile attacco al patrimonio artistico e culturale della città che non può non attraversare le corazze dei cittadini e raggiungerne i sentimenti più reconditi per suscitarne un moto di indignazione e rivolta di orgoglio ferito.
Ricordiamo che il piangente Liotru d'autore di Piazza Nettuno ha vissuto momenti migliori. Faceva parte di gruppo di quattro esemplari identici, in vetroresina bianca, donati alla città dal British American Tobacco (BAT) Italia, per pubblicizzare un certo prodotto industriale, ma anche per incrementarne il patrimonio di beni artistici e culturali. Di questi quattro, tre sono stati successivamente colorati dal nostro poliedrico artista Ligama, il quarto da allievi dell'Accademia delle Belle Arti coordinati dallo stesso artista. La loro consegna, con tanto di taglio del nastro da parte del Sindaco, fu celebrata nel novembre del 2019 in Piazza Università nel corso di una manifestazione mediaticamente divulgata. Un esemplare é ancora molto fotografato nella stessa Piazza in cui é rimasto, gli altri tre trasferiti in altre location. Uno per un lungo periodo ha dato bella mostra di sé sul prato della rotonda di Piazza Europa, poi ingiustamente rimosso. L'ubicazione di Piazza Nettuno é stata certamente la più sfortunata.
Adesso che fare? Aspettiamo che chi di dovere ci pensi e ripensi per anni? Diamogli un aiutino, insomma un suggerimento a costo zero: la soluzione é una e inequivocabile, l'immediata rimozione per far scomparire un inquietante spettacolo che inficia la dignità del luogo e dei catanesi. Questa potrà essere definitiva oppure, come si auspica, temporanea per consentire il necessario restauro dell'opera. Che sia benaccetta questa consulenza gratuita e tanto speranzosa.
Adriano Sicari