Lo dico dal 2018, ma nessuno sembra avere avuto la sensibilità, almeno, di approfondire il problema. E’ rimasta lettera morta anche quella inviata all’allora Presidente della Regione Musumeci, come se la nostra terra dovesse dare esempio di potere attraverso il fenomeno mafioso. Oggi, se lo fa un vip grazie ai social, tutti cominciano ad indignarsi e inizia una vera campagna contro uno stereotipo che offende le nostre origini. E ben venga allora lo sdegno del conterraneo Incudine, seguito dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò in merito alla polemica sorta per i souvenir di stampo mafioso in vendita sui traghetti tra Messina e Villa San Giovanni. Ma non fermiamoci ai traghetti, perché la Sicilia è piena di negozi che vendono questi disgustosi gadget. Diciamo finalmente basta a tale discriminatorio e disgustoso fenomeno che compromette l’immagine dell’isola più bella del mondo.