
il caso
Vertenza STMicroelectronics, dopo il corteo a Palermo il ministro Urso convoca un tavolo
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato per venerdì 28 marzo una riunione al Comune di Catania per discutere la vertenza dei lavoratori StMicroelectronics. La decisione è arrivato dopo le richieste del Sindaco di Catania, Enrico Trantino, del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e delle sigle sindacali.L’incontro, al quale parteciperà anche l’azienda, sarà l’occasione per discutere insieme a tutti gli attori coinvolti le problematiche attuali e creare soluzioni condivise.
Intanto i lavoratori di STM hanno protestato in piazza Indipendenza, a Palermo, davanti alla sede della Regione. In tutto un centinaio di persone, con i sindacati e le Rsu del sito catanese. In tarda mattina una delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto della Presidenza della Regione, al quale sono state esposte le ragioni della manifestazione.
«Come Fim Cisl – spiegano Francesco Rimi e Laviano Massimo coordinatori Rsu Fim Cisl – abbiamo ribadito l’importanza e la strategicità della StMicroelectronics in Sicilia, che conta la presenza dei siti di Catania e Palermo. Per questo, cogliamo con favore la presa in carico dell’istanza da parte del Presidente della Regione Siciliana Schifani. Manterremo sempre alta l’attenzione affinché il tavolo richiesto porti senza indugi ad un piano industriale che dia certezze a tutti i lavoratori della StMicroelectronics con particolare attenzione al sito di Catania».
I sindacalisti spiegano di avere sollecitato quanto già richiesto a più riprese nei giorni precedenti dal segretario generale Fim Cisl Sicilia, Pietro Nicastro, ovvero la convocazione di un tavolo istituzionale dai Ministri competenti del Mimit Urso e dal Ministero dell’Economia Giorgetti, l’azienda e le organizzazioni sindacali. «Oggi i lavoratori della STM sono stati a manifestare a Palermo, sotto la sede della Regione Siciliana. Vogliamo sostegno per la nostra vertenza perché non possiamo accettare nessun ridimensionamento dell’azienda, tra le più importanti del territorio. Un sostegno che in qualche modo abbiamo avuto seppur con un pizzico di amarezza», racconta il coordinatore nazionale Fismic, aderente alla Confsal, Saro Pappalardo. «Il presidente Schifani era assente nonostante fosse stato avvertito e siamo stati ricevuti dal capo di gabinetto. Importanti le rassicurazioni, comunque, a cui ci aggrappiamo con fiducia ma che in quanto tali ci fanno rimanere in uno stato di non serenità. Siamo stati informati che il tavolo nazionale è stato chiesto e pure sollecitato da parte della Regione Siciliana e che vedrà la partecipazione compatta di tecnici e politici a sostegno della nostra causa. Adesso aspettiamo di conoscere la data – continua Pappalardo – ma la nostra mobilitazione continua e se questo incontro non si farà presto, come necessità impone, andremo direttamente a Roma a manifestare», prosegue il coordinatore nazionale Fismic, Saro Pappalardo.
«Schifani arriva tardi e si sottrae al confronto. La nota inviata al ministro Adolfo Urso per chiedere l’attivazione di un tavolo interministeriale con MIMIT e MEF è l’ennesima toppa messa a danno fatto: la cassa integrazione per 2.500 lavoratori dello stabilimento di Catania è già scattata. Una crisi annunciata, gestita con colpevole ritardo dalla Regione, mentre centinaia di famiglie siciliane si ritrovano senza certezze sul futuro» ha detto la deputata del M5S all’ARS, Lidia Adorno, che aggiunge: «Un atteggiamento inaccettabile che dimostra quanto poco contino per questo governo regionale i diritti dei lavoratori e la tenuta occupazionale della nostra terra. Quando si tratta di fare passerelle e annunci, Schifani è sempre in prima linea. Ma quando servirebbe metterci la faccia davanti ai cittadini che chiedono risposte, sparisce. Questo modo di gestire le crisi – prosegue – è inaccettabile e vergognoso. La politica non può limitarsi a intervenire quando il danno è fatto, né ridursi a una mera trasmissione di richieste a Roma last minute. Serviva muoversi prima, con un piano chiaro e azioni concrete, non con l’ennesima lettera tardiva. Mi auguro – conclude Adorno – che Schifani smetta di governare col pilota automatico e inizi a occuparsi davvero dei problemi della Sicilia. I lavoratori non sono numeri, sono persone, e meritano rispetto, risposte e soprattutto scelte politiche all’altezza della situazione. Basta temporeggiare, servono interventi immediati e un piano serio per il lavoro in Sicilia».
Il coordinatore Nuccio Di Paola ha garantito, ai lavoratori del sito catanese della STM, il sostegno del M5S. «Un’azienda che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per la nostra terra – afferma Di Paola – rischia di perdere pezzi importanti e di mettere a repentaglio il destino di migliaia di famiglie quasi nel disinteresse generale. È inammissibile che, in un momento in cui il nostro Paese si accinge a mettere a disposizione 800 miliardi per le armi, non si trovi il modo per dare risposte a chi vede il proprio futuro sempre più incerto. Il M5S farà tutto quello che è nelle sue possibilità per dare supporto a questi lavoratori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA