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Ritorna l’incubo licenziamentoper gli operai di Termini Imerese

Ritorna l’incubo licenziamento per gli operai di Termini Imerese

Allarme della Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici protesta alla vigilia del 1 maggio, denuncia il mancati pagamenti della cassa integrazione e l’assenza di Blutec che ha rilevato lo stabilimento

Di Redazione |

PALERMO – Per la Fiom ritorna l’incubo licenziamento degli operai di Termini Imerese (Pa). A lanciare l’allarme è il sindacato dei metalmeccanici della Cgil alla vigilia del 1 Maggio, al quale è intitolato lo stradone della zona industriale dove si trova l’ingresso della fabbrica che il Lingotto ha chiuso il 24 novembre di tre anni fa. Le sterpaglie all’interno dello stabilimento, fa sapere il sindacato, sono alte, i 300 operai delle ditte dell’indotto sono senza paracadute sociale da mesi, mentre i 700 ex dipendenti di Fiat e Magneti Marelli non hanno ancora ricevuto il pagamento della Cig di aprile. I dirigenti di Blutec, la società del gruppo Metec/Stola che alla vigilia dello scorso Natale ha rilevato lo stabilimento, firmando con l’ok dei governi nazionale e regionale l’accordo di programma quadro per il trasferimento della fabbrica e degli ex lavoratori da Fca a Blutec, dice la Fiom, “non varcano i cancelli da tempo”. Per il rilancio del polo industriale ci sono sul piatto 350 milioni di euro di fondi pubblici per tornare a produrre auto e far rientrare in catena di montaggio i 700 metalmeccanici ex Fiat (i primi 200 già dal 2016).  

E poi c’è il tema della riqualificazione degli operai, ma il sindacato fa sapere che i corsi di formazione non sono partiti a quattro mesi dalla sottoscrizione dell’Apq del 23 dicembre. “Fino a ieri – denuncia il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone – da Blutec ci hanno assicurato il pagamento dell’anticipo della cassa integrazione, che è stata regolare fino a marzo, oggi però il responsabile delle risorse umane non ha saputo darci risposte, rinviandoci all’amministratore delegato di Blutec”.  

“Prima ci è stato riferito che le somme sarebbero state liquidate, 24 ore dopo nessuno è stato in grado di darci spiegazioni” aggiunge Mastrosimone, esprimendo preoccupazione anche sulle sorti dell’accordo di Natale. “Non abbiamo certezze nemmeno sulle prospettive industriali – dice ancora il sindacalista – siamo preoccupati per gli stipendi, ma anche per l’accordo del 23 dicembre”. E avverte: “Se questo progetto non dovesse concretizzarsi faremo l’infermo”. “Ieri l’azienda ci ha comunicato che il 20 e il 21 maggio prossimi cominceranno i colloqui con i lavoratori – prosegue – ma la sensazione è che sia stata fornita questa informazione solo per mantenere un profilo basso”.  

“A questo punto il governo con Matteo Renzi, la Regione con Rosario Crocetta, la Fca con Sergio Marchionne devono spiegarci come tornare a una condizione di normalità, nel caso in cui dovesse saltare l’accordo sia da un punto di vista politico e giuridico. Se questo dovesse avvenire gli operai dovranno ritornare nell’organico della Fiat. Chiediamo l’immediata convocazione di un incontro per chiarire cosa sta succedendo” conclude il segretario della Fiom.   Il coordinatore nazionale Auto della Fiom, Michele De Palma, ha aggiunto di aver chiesto “un incontro urgente con il ministro Guidi per verificare l’attuazione del piano. Non sta succedendo nulla e la situazione si aggrava a causa del mancato pagamento della cassa integrazione”.  

Non si è fatta attendere la risposta delle istituzioni all’allarme lanciato dalla Fiom. Fonti di Invitalia fano sapere che l’Agenzia tecnica del ministero dello Sviluppo economico, sta lavorando a definire l’istruttoria del contratto di sviluppo per Termini Imerese insieme a Blutec, la società del gruppo Metec Stola che ha siglato l’accordo di programma quadro per il rilancio del polo industriale. I contatti fra Blutec e Invitalia sarebbero “costanti e quotidiani”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA