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Risiko della Gdo, 72 lavoratori rischiano posto di lavoro nel gruppo Abate

Di Mary Sottile |

Catania – Sono ore concitate quelle che si vivono tra Catania e provincia. La cessione della rete di vendita della “Roberto Abate Spa”, colosso della grande distribuzione che ha deciso di cedere i supermercati con i marchi “Ard” “A&O” e “Famila”, rischia di lasciare senza occupazione 72 dipendenti. Se nelle scorse settimane la vendita dei supermercati è stata annunciata come indolore, con una sostanziale cessione da un’azienda, la “Roberto Abate spa”, a un’altra che subentra, non così sembra dal 31 dicembre.

Tutto comincia con un messaggio, arrivato l’ultimo giorno dell’anno, a 44 dipendenti della società di logistica “LTM”, che con la società Roberto Abate aveva un contratto d’affitto di ramo d’azienda. Ai dipendenti è stato chiesto di presentarsi nella data dello scorso 2 gennaio, negli uffici della zona industriale di contrada Palme Torazze, a Catania. Per i lavoratori l’amara sorpresa. A tutti è stato notificato il licenziamento con decorrenza dal 10 gennaio.

Nella lettera di preavviso di licenziamento è scritto, nero su bianco, che il 4 dicembre, d’accordo con le organizzazioni sindacali, è stata sottoscritta la procedura di licenziamento collettivo, per esubero di alcune unità operative. In particolare il provvedimento riguarda i 44 lavoratori addetti alla piattaforma logistica “Roberto Abate Spa” della zona Industriale, appunto in contrada Palma Torazze. Sempre nella lettera si fa riferimento a 90 dipendenti della piattaforma logistica “Sicilia discount Scarl” di Belpasso. E non solo; a loro si aggiungono anche 28 dipendenti del deposito di prodotti freschi, di proprietà sempre del gruppo Abate.

Situazioni comunque diverse, da trattare separatamente. Per i 90 dipendenti della “Sicilia discount”, infatti, non dovrebbero esserci problemi, visto che come evidenziano i dipendenti Rsa, Saro Neri (Filcams Cgil), Giorgio Abate e Angelo Calcagno (Fisascat Cisl), non essendo dipendenti di “Abate” per loro è previsto un ritorno all’azienda madre, anche se non è escluso una riduzione di personale. Diversa, come detto, la situazione per i lavoratori della logistica di “Abate” che hanno deciso di avviare un presidio in contrada Palma Torazze.

Intanto ieri si è tenuto un incontro, a Belpasso, con i titolari della “Roberto Abate Spa”, Marcello e Salvo Abate, l’amministratore, Gattafone, l’avvocato Scacciante, e i rappresentanti sindacali, Giovanni Casa (segretario generale della UilTucs) e Davide Foti (segretario generale della Cgil), e gli rsa dei lavoratori Bruno Placido e Riccardo Messina. «L’unico strumento per dare una speranza e garantire una prospettiva a queste 72 famiglie – evidenzia Giovanni Casa, segretario generale UilTucs – è quello di coinvolgere nella trattativa le tre imprese che devono acquisire la restante parte della rete di vendita». Lavoratori amareggiati: «Siamo molto preoccupati – evidenzia Bruno Placido -. Chiediamo solo di poter continuare a lavorare». Il prossimo 8 gennaio, in Prefettura a Catania si terrà un incontro tra le parti; sempre la prossima settimana sono previsti i tavoli con i sindacati e le nuove aziende subentranti alla “Roberto Abate”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA