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Riapre fabbrica ex Fiat Termini Imerese

Riapre fabbrica ex Fiat Termini Imerese In 20 tornano a lavoro con Blutec

I sindacati preparano presidio per il reintegro dei restanti 700

Di Redazione |

PALERMO – Avevano il volto cupo gli operai quando cinque anni fa hanno varcato i cancelli della Fiat a Termini Imerese per l’ultima volta. Era il 24 novembre 2011. In Sicilia svaniva il ‘sognò industriale del Lingotto, l’incubo dello spettro del licenziamento per i 1.200 operai Fiat e dell’indotto diventava una realtà, mentre uno dietro l’altro, Da Dr Motor a Grifa, sfumavano i progetti di rilancio del polo industriale. 

Adesso a Termini Imerese, qualcosa si muove. Si intravede una luce: lunedì lo stabilimento in viale Primo Maggio riapre. Fiatnon c’è più, il futuro ha l’insegna di Blutec, la società del gruppo Metec Stola, che punta a costruire due modelli di auto ibride nell’Isola e conta 5 mila addetti, tra Italia e Brasile, dove realizza prototipi e componenti per auto e nel portafoglio clienti annovera Maserati, Ford e pure Fiat Crysler automobyles.  Il 2 maggio, i primi 20 operai, su 700 ex Fiat, rientreranno in fabbrica. Ma già domani ci sarà un presidio di lavoratori perchè – spiega il segretario regionale della Fiom,  Roberto Mastrosimone – “è fondamentale il ritorno in fabbrica di tutti gli operai i 700 ex Fiat oggi Blutec e dei 350 dell’indotto”.

 I primi 20 intanto non avranno le tute blu da metalmeccanico, non torneranno in catena di montaggio. Disegneranno, invece, al pc componenti per auto in 3D. Hanno seguito un corso di formazione e imparato a usare un software di progettazione, un’attività propedeutica per partire il primo dei due progetti di Blutec per l’area industriale. Vale 95 milioni di euro e ha ottenuto il via libera da Invitalia. È solo l’inizio. Marco Barbarino, 40 anni, è uno dei primi 20 addetti che il 2 maggio tornerà al lavoro: “Per 11 anni in Fiat ho gestito una squadra di 15 operai col compito di controllare le vetture Lancia Y. Sono emozionato. In questi 3 mesi abbiamo seguito un corso di progettazione industriale e disegno in 3D. Ho imparato qualcosa mi dà una marcia in più”. Poi con un filo d’emozione racconta: “La storia della mia famiglia è la storia della Fiat. Mio padre è entrato in fabbrica negli annì70. Sono cresciuto con il mito della Fiat, sognavo di lavorare in fabbrica. Lunedì comincia una nuova avventura e voglio affrontarla con la speranza di tornare a vivere con dignità. Dopo anni di incertezze e bugie, ho imparato a restare con i piedi per terra.

È un inizio è vero, ma lascia ben sperare”.  Blutec conta di far rientrare altri 60 operai in fabbrica entro giugno, e arrivare a 250 entro l’anno. Ma per rilanciare il polo industriale e assicurare la piena occupazione, con 800 operai al lavoro, inclusi anche i 300 addetti dell’indotto, occorre avviare il secondo e più ambizioso progetto di Blutec per Termini. Riguarda la produzione di due modelli di auto ibride, vale 190 mln di euro, ma non ha ancora avuto l’ok di Invitalia. A Termini Imerese c’è speranza e scettismo, lo “tsunami” Fiat e la crisi non hanno risparmiato nessuno: botteghe e negozi hanno chiuso, i consumi sono al palo, i tributi locali riscossi dal Comune dimezzati e scesi al 40-45% rispetto al 2009. “Abbiamo rischiato il tracollo – dice il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, al suo secondo mandato – La riapertura è un’emozione fortissima. È un segnale. Ma Blutec deve essere il punto di partenza”. “Speriamo bene” si limita a dire con un filo di voce padre Francesco Anfuso, il sacerdote sempre in prima linea al fianco degli operai della Fiat. “Continuiamo ad avere fiducia e restare vigili – prosegue – Forse qualcosa fiorirà”.

 Chiara GiarrussoCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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