La start up nasce nel febbraio dello scorso anno quando la pandemia decideva le sorti del Pianeta. Giuseppe Sammartano, 32 anni, giovane imprenditore con la passione per la tecnologia concretizza un’idea che aveva da tempo: quella di ricondizionare e dare nuova vita ai rifiuti elettronici. Cerca un nome e si affida al metaforico “Rehappy”, nuovamente felice l’oggetto e felici tutti. Si mette al lavoro e in un anno ricondiziona 5.000 device (di telefonini per lo più), e riduce la produzione di 480 tonnellate di C02 e spazza via oltre venti tonnellate di rifiuti cosiddetti Raee.
«La mia è una scelta ambientale oltre che imprenditoriale, fare qualcosa per aiutare il Pianeta può essere una goccia nel mare ma se lo facessimo tutti la situazione potrebbe migliorare», dice Sammartano che dopo un’esperienza al Nord sempre nel campo dei “ricondizionati” ha deciso di tornare in Sicilia, a Marsala e investire partendo dalla sua città. I suoi progetti corrono sul valore dell’ambiente e sul riciclo dei rifiuti e funzionano se adesso annuncia di voler assumere, in smart working ovviamente, giovani siciliani che vogliano lavorare nel settore e che abbraccino la sua filosofia. «Vogliamo aiutare l’ambiente, dare ai clienti una possibilità di risparmiare il 50 per cento nell’acquisto di un telefonino e creare imprenditoria dando opportunità ad altri giovani come me». Come funziona il business: «Tramite centri di raccolta acquisiamo rifiuti di apparecchiature elettroniche, negozi, catene di negozi, privati e operatori telefonici device anche non funzionanti. Li testiamo nei laboratori e tramite un processo di ricondizionamento che garantisce un ottimo funzionamento li rimettiamo sul mercato a un prezzo fino a 50 per cento in meno del nuovo. Abbiamo negozi affiliati e per chi decide di vendere tramite web garantiamo il 10 per cento in più con un buono da spendere».
Conti presto fatti: «Ogni cellulare pesa in media centro grammi, è difficile da smaltire e molto dannoso per l’ambiente, ne abbiamo rimessi a nuovo circa cinquemila». Sammartano nota il cambiamento: «Rispetto a dieci anni fa, oggi in molti comprendono il valore del ricondizionato, poi i nostri prodotti sono garantiti fino a tre anni. Le persone in media cambiano cellulare ogni due anni m ora c’è più consapevolezza che la strada dell’economia circolare è fondamentale per un futuro più verde». Quanto all’obsolescenza programmata – non solo dei telefonini ma degli elettrodomestici in genere – dice: «La Comunità europea è intervenuta ma noto che, oltre a non ricevere più gli aggiornamenti anche le app non vengono aggiornate per i vecchi modelli. Così si spinge gli utenti a cambiare il telefonino».
La filosofia che sottende il progetto è nobile e l’azienda cresce oltre ogni aspettativa. «Ci apriamo al B2B vale a dire alle transizioni commerciali elettroniche tra imprese ma per farlo abbiamo bisogno di nuove figure manageriali, di tecnici, di customer care, circa trenta persone che vogliamo assumere qui in Sicilia. Da qui i giovani sono costretti ad andare via, è successo anche a me, per potersi esprimere nei vari settori di competenza, io voglio scommettere al contrario. Voglio assumere qui e far funzionare l’azienda con la professionalità di giovani siciliani». All’aspetto imprenditoriale coniuga quello della sostenibilità ambientale. «Perché invece di farsi intrappolare dal sistema che sforna nuovi modelli che differiscono da quelli precedenti di inezie, non affidarsi alla scelta di tenerli e farli ricondizionare?» Il lavoro da remoto che propone una necessità, porta a un grande risparmio di denaro. «I lavoratori potranno gestire meglio il loro tempo occupandosi della famiglia e delle proprie passioni, e potranno vendere, da casa, in qualunque parte del mondo. Se le persone lavorano meglio sono anche più felici e rendono di più».
La società si occupa anche di vendita al dettaglio di smartphone ricondizionati e nei mesi scorsi ha inaugurato un Rehappy Store, un negozio fisico con l’intento di arrivare a cento in tre anni. E intanto, in attesa di trovare un buon investitore che creda nel progetto, Sammartano investe anche nella terra e con l’aiuto di alcuni contadini, gestisce 120 alberi di agrumi i cui frutti vengono donati alle associazioni benefiche. Da un telefonino (ricondizionato) si ottiene un … albero. Funziona.